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→  agosto 6, 2008

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da Peccati Capitali

Scandalo e preoccupazione grande aveva destato nel Paese la vicenda che, iniziata con la rivelazione di intercettazioni illegali, sarebbe stata ricordata come la storia de “Lo Spione e il suo Padrone”. Anche se alcune rivelazioni si palesarono inesatte e altre del tutto false, una cosa fu chiara: uomini dello Spione, al soldo del Padrone, si erano illegalmente intromessi nella vita e negli affari privati di migliaia di ignari cittadini.

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→  luglio 23, 2008

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da Peccati Capitali

“Il tuo padrone non ti ha insegnato a non farla nel mio ufficio?” diceva, in piemontese, una matura “cattiva  signorina”, quando il cane, a cui da ragazzo dovevo far fare la passeggiata serale, mostrava particolare interesse per l’angolo della strada in cui eserciva il suo antico mestiere.

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→  luglio 9, 2008

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da Peccati Capitali

Caro Renato,

qualche giorno fa ho pensato a te. É stato quando ho ricevuto una lettera dal Garante del Contribuente. Tutto era cominciato dall’errore di un mio professionista che mi aveva versato due volte, a distanza di pochi giorni, la stessa imposta: per inciso, non proprio una roba da niente. Chi avevo incaricato di seguire la richiesta di rimborso era ritornato con notizie ferali: minimo dieci anni.

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→  giugno 25, 2008

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da Peccati Capitali

Mandando a monte la soluzione Air France per Alitalia, Berlusconi aveva ridicolizzato Prodi e TPS come contabili barbogi, blandito al Nord anche i non leghisti, stuzzicato gli industriali, tenuto sotto scacco per tutta la parte finale della campagna elettorale un Veltroni ridotto, sul tema, all’afasia: un genio!

Ma passata la festa, perché insistere?

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→  giugno 11, 2008

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da Peccati Capitali

Si riparla di dare a operai e impiegati azioni dell’azienda in cui lavorano. Singolare modo di parlare di “dare”. Perché sono i dipendenti a “dare” del loro, sotto forma di forma di TFR accantonato, o di danaro risparmiato, o di incentivi meritati, o di fedeltà impegnata. Uno scambio dunque: che però va contro una serie di principi.

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→  maggio 28, 2008

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da Peccati Capitali

Da Gianni Agnelli a John Elkann. Il nipote dell’Avvocato diventa presidente dell’Ifil e segna la fine di un’epoca: quella delle fabbriche e del potere degli industriali.

La fotografia di Gianni Agnelli trentenne sorridente al volante di un’utilitaria mentre i “grandi”, Vittorio Valletta, Leopoldo Pirelli, e Giuseppe Bianchi parlano tra di loro, rappresenta un’epoca: quella in cui la 600 era il sogno di chi aveva la Vespa; e in cui il potere vero era nelle mani di chi gestiva le fabbriche, non di chi tagliava le cedole delle azioni.

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