Archivio della categoria »Giornali«
→ giugno 1, 2023

Al direttore.
Sogni in “Rapito”. Nel primo, il piccolo Edgardo Mortara leva con le sue mani i chiodi dalla croce, così riporterà Cristo in vita e, cancellato il delitto del Golgota, potrà tornare dai suoi famigliari. L’indottrinamento sulla perfidia del popolo deicida fu pretesto di innumerevoli pogrom. Solo nel 1959 Papa Giovanni XXIII espunse dalla liturgia pasquale le parole “perfidis judaeis”. Nel secondo sogno Pio IX crede che siano entrati rabbini nella sua stanza: chini sul suo letto, vogliono circonciderlo. In un film tanto straziante non poteva mancare un tributo all’humour ebraico. Ai sefarditi italiani invece, ricorda il dogmatismo cattolico: è ancora in auge l’articolo 868 paragrafo 2 del codice di Diritto canonico, per cui “il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori”.
→ maggio 17, 2023

Se si parla di innovazione non si può che partire dalla scuola. Perché, uscendo da lì, i ragazzi entreranno in un mondo retto dalla concorrenza, dove beni e servizi vengono confrontati e scelti per il loro valore relativo: studenti più preparati e più abituati a una sana competizione saranno anche adulti più in grado di cogliere le opportunità e di provare a innovare anche loro, contribuendo alla crescita per tutti. E’ esattamente il contrario di quello che fa oggi la nostra scuola: che non vuole giudicare e non vuole essere giudicata.
→ maggio 16, 2023

di Franco Debenedetti e Serena Sileoni
La sfida comincia dalla scuola. Fondazioni comunali per valorizzare il merito e differenziare l’offerta. Idee
Innovazione, invenzione, imprenditorialità, crescita: sono nomi di cose diverse, ma tutte legate tra loro. L’innovazione non arriva su ordinazione ma è il portato di una straordinaria e continua serie di esperimenti, “setacciati” dal libero mercato.
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→ aprile 25, 2023

Caro Direttore,
la “battaglia per le nomine degli amministratori delle maggiori società italiane a partecipazione pubblica” è finita, scrive Luigi Zanda, “esattamente come con i governi di coalizione del passato: ogni partito si è preso la sua fetta”. Ha certo ragione quando accusa l’evidente diseconomia di avere due azionisti, la CDP e il MEF, alla guida di un gruppo di grandi aziende, anziché affidare questo compito a una holding di Stato: sarebbe questa “la lezione del’IRI”.
Sicuro? La storia narra una lezione diversa: nel 1992 tra IRI, Eni ed Efim, (cioè tra DC, PSI e PSDI) avevano accumulato debiti per 30.000 miliardi di Lire, che con la trasformazione in Spa di cui lo Stato era l’unico azionista, sarebbero diventati debito dello Stato. Senza l’accordo Andreatta Van Miert quello che secondo Zanda era in “gruppo compatto a servizio dellla politica industriale del Paese” ne avrebbe provocato il fallimento.
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→ aprile 15, 2023

Adriano Olivetti (1901-1960)
Una storia tra mito e realtà
“Può l’industria darsi dei fini?” E’ Adriano Olivetti a porre le domanda: è il 24 aprile 1955, sta inaugurando lo stabilimento di Pozzuoli, parla ai dipendenti. “Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti?… Non vi è qualcosa aldilà del ritmo apparente, qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?”. Quanto ai profitti, ci sarebbero voluti ancora alcuni anni prima che Milton Friedman scrivesse esserci una e una sola responsabilità dell’impresa: accrescere il valore a lungo termine degli azionisti. Semplicemente.
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→ marzo 24, 2023

Il mandato d’arresto contro Putin è un segnale anche per i nostri sedicenti pacifisti
Un anno fa, il 21 marzo 2022, il Foglio pubblicava un mio articolo a cui aveva dato il titolo “Una legge internazionale e un tribunale speciale per Putin”. La settimana precedente la stragrande maggioranza dell’Assemblea generale dell’Onu aveva riconosciuto che l’invasione di Putin dell’Ucraina manca di qualsiasi giustificazione legale, è un atto di aggressione in violazione dello statuto dell’Onu. Gli Stati, ma anche gli individui, possono portare la Russia a Strasburgo di fronte alla Echr; la International Criminal Court (Icc) dell’Aia può perseguire e punire i casi di genocidio, crimini di guerra, crimini contro l’umanità. Carla Del Ponte, la ex pg svizzera che aveva incriminato Milosevic e Karadzic, sperava di poter presto ottenere dai giudici il mandato di arresto per Putin, che così non sarebbe più potuto uscire dalla Russia. Esistevano già istituzioni che possono stabilire le responsabilità di Putin e dei suoi generali per violazione dei diritti umani, per crimini di guerra o crimini contro l’umanità, e da più parti già si premeva perché venissero attivate.
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