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→  agosto 16, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

Dareste da amministrare il vostro patrimonio alla casta, quella impura immortalata da Stella e Rizzo? E’ proprio quello che vorrebbero i sostenitori della patrimoniale: feriti nell’orgoglio dal dal “commissariamento” di Trichet – Draghi, ora ritornano a riproporlo: uno scherzetto che, per essere significativo, dovrebbe essere da almeno 400 miliardi. Cosa che ci fa credere che i Governi, questo che conosciamo e quelli, ignoti, che verranno, userebbero il momentaneo sollievo per mettere le basi dei dissesti futuri, come hanno fatto negli anni ’70, o non li sprecherebbero come la svalutazione di Amato, l’eurotassa di Ciampi e le privatizzazioni di Prodi?

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→  agosto 2, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

“Se l’Azienda Trasporti Milanese mi deve 15 milioni nel 2005 e me li dà nel 2010, sa che cosa significa per la mia impresa?” E’ una frase buttata lì, senza collegamento con le accuse di corruzione che Pietro Di Caterina fa ai vertici lombardi del PD. Un fatto di per sé senza rilievo penale, che quindi esime dalla solita giaculatoria sulla giustizia che deve fare il suo corso e l’imputato innocente fino a prova contraria. Uno sfogo, che colpisce ma non soprende: “E’ una cosa di una violenza inaudita”. Inaudita perché puro esercizio di potere. “Mi dicevano: fai la denuncia poi vediamo…”. Per carità, pagare in ritardo è un interessato malvezzo anche in grandi aziende private (Fiat in testa): ma si tratta di mesi. Per carità, non tutte le aziende pubbliche fanno così: ma solo in un’azienda pubblica è possibile questa violenza condita con l’arroganza dell’impunità.

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→  luglio 19, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

Fece un errore nel 1999 la Juventus a vendere Thierry Henry all’Arsenal; e pure il Manchester United nel 2001 a vendere Jacob Stam, che credeva in declino mentre nella Lazio giocò con successo diversi anni ancora. Oggi quegli errori non si farebbero più: oggi le strategie di gioco, e la compravendita dei giocatori si basano sull’analisi statistica.

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→  giugno 21, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

Per puro caso il 25 Luglio del ’43 ero a Torino: sfollati a Saluzzo, mia madre mi aveva preso con sé per una breve scappata. Da un balcone di Via Andrea Doria 8 guardavo la gente, il loro allegro entusiasmo, la loro ritrovata speranza. Ma la mia attenzione di ragazzino era per il “lancio della “cimice”, il distintivo del Partito Nazionale Fascista, che tutti portavano all’occhiello: buttarlo in strada, era liberarsi di 20 anni di fascismo. Da allora, distintivi non ne ho mai voluti portare, né della Juve né del Rotary né del Senato.

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→  giugno 8, 2011


C’erano due caccia dell’Air Force a scortare il Boeing 767 della United Airlines: il comandante aveva temuto che la zuffa tra due passeggeri mascherasse un attacco terrorista e aveva deciso per un atterraggio forzato. Invece si trattava solo di un sedile: il passeggero davanti voleva inclinarlo, quello dietro impedirglielo. La notizia ha suscitato ricordi: quello del giocatore di basket che cerca di piazzare il suo femore come ipotenusa tra i cateti della seduta e dello schienale; quello di chi s’è fatto 12 ore a fianco di 150 chili orgogliosamente portati (e non adeguatamente docciati).

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→  maggio 24, 2011



dalla rubrica Peccati Capitali

Un mio amico di Londra, viste un paio di puntate di “Radio Londra” sul TG1, mi scrive indignato: trova oltraggioso al limite dell’oscenità usare la famosa sigla per una trasmissione a suo parere patetica e becera. Qualcosa non mi torna. Non nel giudizio sulla trasmissione, dove ciascuno é libero di avere le sue opinioni: ma é logicamente corretto che, se questo è negativo, sia automaticamente da condannare anche l’uso della sigla?

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