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→  febbraio 17, 2000


In Europa sono diventato liberale. « Quando a ventitré anni scappai dal Cile di Pinochet, ero socialista in po­litica e marxista in economia. Oggi, da li­berale, dico che senza rispetto dei diritti civili e politici non c’è libertà. Ma per ga­rantire lo sviluppo e la libertà ci vuole il mercato. E perché il mercato funzioni bi­sogna portarlo a chi ancora non ce l’ha. Per questo serve un mondo economicamente più integrato e aperto. E per questo com­batto i catastrofisti che nella globalizza­zione vedono una doppia tragedia: la fine del lavoro nei paesi avanzati e lo sfrutta­mento dei paesi poveri». Mauricio Rojas condensa in questo suo biglietto da visita il senso della sua ultima fatica, quel volu­me Perché bisogna essere ottimisti sul fu­turo del lavoro (pubblicato da Carocci edi­tore) che non solo confuta, dati alla mano, le obiezioni di famosi critici della globa­lizzazione come Jeremy Rifkin e Vivianne Forrester, ma che oggi costituisce un ma­nuale per uscire dalle secche in cui si è cacciata la Wto dopo Seattle.

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→  gennaio 21, 2000


Tre anni fa i referendum non erano neppure all’orizzonte: non è quindi ai referendum che pensavo quando scrissi e presentai il progetto di legge sulla disciplina dei licenziamenti. Ed è indipendentemente dall’incombere dei referendum che vorrei, dopo tre anni, rileggerlo.
Che cosa dice in sintesi? In caso di licenziamento per motivo economico, prevede che il lavoratore possa scegliere fra il godimento immediato di un congruo indennizzo ( sei mesi di retribuzione più un mese per ogni anno di anzianità) oppure la permanenza sul posto di lavoro per un periodo corrispondente, oppure, sempre a sua scelta, per un periodo minore con monetizzazione della parte restante.

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→  settembre 8, 1999


Stava scritto nel copione che, nel dibattito sulle pensioni, a un certo punto venisse tirato in ballo il TFR: è l’unico elemento di flessibilità in una situazione tecnicamente e politicamente rigida.
Di tutti i flussi di danaro che alimentano il sistema della previdenza, i soli soldi che non sono immediatamente inghiottiti dal debito pensionistico sono quelli che vanno a costituire il TFR; sono quelli gli unici risparmi “veri”, con cui si può pensare di costruire anche da noi qualcosa di simile ai tanto sospirati fondi pensione.

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→  luglio 2, 1999


Nella battaglia sul DPEF ha vinto il sindacato

Nella battaglia sul DPEF ha vinto il sindacato. Che Massimo D’Alema potesse in parte arretrare dopo aver portato il colpo, era prevedibile; ma, complice il risultato di Bologna, la vittoria é stata più rapida, il risultato più netto.
Le pensioni continuano ad essere l’arma impropria della politica.

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→  giugno 28, 1999


Oggi si svolge a Torino l’assemblea che insedierà la nuova squadra al governo di Telecom. Si apre così un nuovo capitolo, di grandi aspettative, di straordinari impegni e, come vedremo, anche con una novità per Torino. Se ne chiude un altro, quello dell’Opa, una vicenda che ha appassionato e diviso, e che oggi consente più pacate considera­zioni.

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→  febbraio 9, 1999


Penserà pure in francese Bruno Trentin, come scrive il Corriere di ieri, ma non é l’ esprit de finesse che parla in lui quando di flessibilità é il discorso: in quel caso, con geometrica precisione rivolge il tiro su chiunque nomini il vocabolo-tabù.

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