→ aprile 10, 2002

Tutti alla Rai sembrano occuparsi delle nomine in arrivo. Ma l’assetto del sistema e la privatizzazione di viale Mazzini sono improvvisamente usciti dal magazzino oggetti dispersi, grazie alle dichiarazioni rese da Gianni Letta. Intervenendo a un convegno dell’Isimm, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio prima ha tracciato un quadro storico del trentennale ritardo della legislazione italiana in materia di telecomunicazioni e televisione, utile a ricordare che il duopolio della tv in chiaro è figlio della miopia dei legislatori e non viceversa (la nascente tv via cavo, per-esempio, fu bloccata dalla politica nel 1973 per difendere il monopolio Sip e Rai).
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→ dicembre 10, 2001

La questione giustizia è intrecciata, da almeno dieci anni, alle più rilevanti vicende politiche; occupa quotidianamente pagine di giornale; interessa personalmente milioni di cittadini. E invece nelle mozioni congressuali dei Ds la questione ha un ruolo secondario: nella mozione Fassino è al quindicesimo posto, in quella Morando è menzionata solo per il funzionamento della macchina giudiziaria.
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→ novembre 15, 2001

Al direttore.
Comincia il congresso ds. Altiero Spinelli al giovane Pietro Folena, che lo aveva criticato per avere approvato la rappresaglia contro la Libia ordinata da Reagan nel 1986, così rispose sull’Espresso, ultimo scritto pubblico di Spinelli prima della morte: “Come prima cosa ti consiglio di tener sempre presente che se ti capita di prendere un calcio nel sedere (da Gheddafi o da altri) la tua prima reazione deve essere quella di restituirlo. Dopodiché mettiti pure a un tavolo a ‘far politica’ con chi te lo ha dato.
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→ marzo 27, 2001

Al direttore.
“Mediaset non è stata militarizzata” nota il primo editoriale del Foglio di sabato 24 marzo “nessun giornalista si è infilato nei suoi programmi per rovesciare sull’opposizione accuse da ergastolo”. Di solito, l’opposizione dell’opposizione la si chiama maggioranza. Resta il dubbia se l’insolita locuzione sia un fenomeno di “Alltagslebens”, dunque rivelazione di involontario auspicio, risonanza di vibrazioni sondaggistiche, o non piuttosto perfida radiografia dell’ossatura
→ marzo 10, 2001

Appello di Franco Debenedetti, Luciano Cafagna, Michele Salvati, Paolo Mieli, Augusto Barbera
Crediamo che alle prossime elezioni politiche si debba votare liberamente, consapevolmente e serenamente Secondo le idee e le inclinazioni di ciascuno. Siamo convinti che non sia in atto uno scontro tra civiltà e barbarie. L’attuale maggioranza di governo e la coalizione delle opposizioni hanno pieno e legittimo diritto di essere giudicate in modo maturo e meditato. L’enfasi emotiva, lo smodato attacco personale e la trasformazione della campagna elettorale in un conflitto finale in difesa della democrazia in pericolo sono strumenti dì un vecchio arsenale ideologico che ha già recato danni gravi al paese e alla credibilità delle sue classi dirigenti, politiche e intellettuali.
→ febbraio 23, 2001

Al Direttore.
Lucio Colletti, nella sua “prefazione accantonata” pubblicata dal Foglio mercoledì scorso, rievoca l’appello contro lo stralcio dalla Finanziaria della riforma pensionistica elaborata dal governo Berlusconi. Si tratta in effetti di una mia iniziativa: dapprima concordai con Franco Modigliani il testo, in cui lo stralcio veniva definito un “patto miope contro le generazioni future”. Raccolsi quindi le firme di Sylos Labini, di Mario Baldassarri e, in extremis, anche di Romano Prodi. Ottenemmo, nei giorni successivi, centinaia di adesioni. Data l’autorevolezza di Colletti, è prevedibile che la ricostruzione che egli fa di questi anni diventi un documento, ripreso e citato. Per questo le sarò grato se mi consente di ricordare che l’appello fu mio.