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→  aprile 10, 2002


Lettera del Senatore Debenedetti al Foglio

Caro direttore,

verrò, e chiederò a mio figlio di venire con me. Chiederò anche a presidi di licei di andare a spiegare in classe perché lo faccio, perché lo facciamo: e a chi obiettasse, risponderò che non abbiamo istituito per legge il giorno della memoria perché fosse un vuoto rituale. Ma perché ci parlasse sempre del dovere di difendere la libertà e democrazia in cui Israele si sostanzia, sola in questo, in Medio Oriente.
Amici del Foglio, lanciare una seconda iniziativa, dopo quella di solidarietà all’America, comportava rischi ancora maggiori: avete avuto il coraggio di compromettervi. Ne vale la pena. Grazie.

→  aprile 10, 2002


Tutti alla Rai sembrano occupar­si delle nomine in arrivo. Ma l’assetto del sistema e la privatizzazione di viale Mazzi­ni sono improvvisamente usciti dal magaz­zino oggetti dispersi, grazie alle dichiara­zioni rese da Gianni Letta. Intervenendo a un convegno dell’Isimm, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio prima ha trac­ciato un quadro storico del trentennale ritardo della legislazione italiana in materia di telecomunicazioni e televisione, utile a ricordare che il duopolio della tv in chiaro è figlio della miopia dei legislatori e non vi­ceversa (la nascente tv via cavo, per-esem­pio, fu bloccata dalla politica nel 1973 per difendere il monopolio Sip e Rai).

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→  dicembre 10, 2001


La questione giustizia è intrecciata, da almeno dieci anni, alle più rilevanti vi­cende politiche; occupa quotidiana­mente pagine di giornale; interessa personalmente milioni di cittadini. E invece nelle mozioni congressuali dei Ds la questione ha un ruolo secondario: nella mozione Fassino è al quindicesimo posto, in quella Morando è menzionata solo per il funzionamento del­la macchina giudiziaria.

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→  novembre 15, 2001


Al direttore.

Comincia il congresso ds. Altiero Spinelli al giovane Pietro Folena, che lo aveva criticato per avere approvato la rappresaglia contro la Libia ordinata da Reagan nel 1986, così rispose sull’Espresso, ultimo scritto pubblico di Spinelli prima della morte: “Come prima cosa ti consiglio di tener sempre presente che se ti capita di prendere un calcio nel sedere (da Gheddafi o da altri) la tua pri­ma reazione deve essere quella di restituirlo. Dopodiché mettiti pure a un tavolo a ‘far po­litica’ con chi te lo ha dato.

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→  marzo 27, 2001


Al direttore.

“Mediaset non è stata mili­tarizzata” nota il primo editoriale del Foglio di sabato 24 marzo “nessun giornalista si è infila­to nei suoi programmi per rovesciare sull’oppo­sizione accuse da ergastolo”. Di solito, l’opposi­zione dell’opposizione la si chiama maggioran­za. Resta il dubbia se l’insolita locuzione sia un fenomeno di “Alltagslebens”, dunque rivelazio­ne di involontario auspicio, risonanza di vibra­zioni sondaggistiche, o non piuttosto perfida ra­diografia dell’ossatura

→  marzo 10, 2001


Appello di Franco Debenedetti, Luciano Cafagna, Michele Salvati, Paolo Mieli, Augusto Barbera

Crediamo che alle prossime elezioni politiche si debba votare libe­ramente, consapevolmente e serena­mente Secondo le idee e le inclinazioni di ciascuno. Siamo convinti che non sia in atto uno scontro tra civiltà e barba­rie. L’attuale maggioranza di governo e la coalizione delle opposizioni hanno pieno e legittimo diritto di essere giudi­cate in modo maturo e meditato. L’enfa­si emotiva, lo smodato attacco personale e la trasformazione della campagna elettorale in un conflitto finale in difesa della democrazia in pericolo sono strumenti dì un vecchio arsenale ideo­logico che ha già recato danni gravi al paese e alla credibilità delle sue classi dirigenti, politiche e intellettuali.