→ agosto 24, 2010

Intervista a Franco Debenedetti
Cosa c’è dietro il muso duro di Marchionne a Melfi
I riformisti un po’ spiazzati dalla Fiat che corre sulle relazioni industriali
Ma c’è del metodo dietro il pugno di ferro di Sergio Marchionne? Oppure il manager italo-canadese, a forza di azioni dimostrative, farà vittime soprattutto tra chi, nel sindacato, nei partiti e pure nel governo, vuol collaborare al successo di Fabbrica Italia? Domande legittime dopo che, alle 13 e trenta di ieri, è ufficialmente iniziato l’autunno caldo dell’industria italiana.
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→ agosto 12, 2010

Le alleanze ad personam e la storia di un programma politico
Caro Direttore,
saranno i numeri primi, scrive al Foglio Rino Formica, a definire la nostra scena politica: ripudiato il 2 del maggioritario, saltando il 3 e il 5, 7 han da esserne gli attori. Sono più o meno sette i grani del rosario delle opposizioni che, dopo avere per anni gridato contro le leggi ad personam, oggi si uniscono in un’alleanza ad personam: con chiunque, guidati da chiunque, pur di mandar via Berlusconi.
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→ agosto 7, 2010

Lettera di Rino Formica al Direttore del Foglio
Nel mondo della matematica i numeri primi sono quelli divisibili soltanto per se stessi o per 1. I numeri primi sono apparentemente distribuiti a caso, ma sono considerati gli “atomi dell’aritmetica”, perché è con essi che si costruiscono i numeri naturali. Nel sistema politico italiano il numero dei partiti è un indicatore delle condizioni di salute della democrazia.
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→ agosto 6, 2010

Al Direttore – L’onorevole Mariarosaria Rossi, quella che ha organizzato la cena delle deputate con Berlusconi, dice al Corriere: nella mia azienda ho assunto l’80 per cento di donne alla prima esperienza. Quando si dice una vocazione.
→ luglio 15, 2010

Tra l’ostruzione dei cobas e le tentazioni della Fiat
Con la decisione di Marchionne di confermare l`investimento di Pomigliano, la partita è entrata in una fase nuova. In gioco non è più (solo) il futuro di 5000 lavoratori, ma il sistema delle relazioni industriali nel nostro paese. Una partita in cui, per la latitanza del governo, la Fiat è lasciata di fatto sola.
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→ giugno 11, 2010

di Cesare Salvi
Al direttore
Due osservazioni “in punto di diritto” sulla lettera di Franco Debenedetti a proposito dell’art. 41, 138 e dintorni.
1) L’art. 41 non è di matrice “catto-comunista”. Le costituzioni di quel periodo contengono tutte norme simili. Temo che il mio amico Franco resterebbe inorridito leggendo l’art. 14 della Costituzione tedesca, tutt’ora vigente, che fu scritto sotto occupazione anglo-americana. Il fatto è che in quel periodo Keynes e Beveridge piacevano più di von Hayek. Legittimo pensarla diversamente, ma Dossetti e Togliatti (con il dovuto rispetto per queste due grandi figura) non c’entrano molto.
2) Da tempo la Corte Costituzionale ha dedotto dall’art. 139 (quello contro la monarchia) che vi sono principi supremi della Costituzione che non possono essere modificati né attraverso l’art. 138 né dall’Unione Europea, e nemmeno dal Concordato. La clausula sociale in materia economica fa parte di questi principi supremi? La Corte Costituzionale tedesca ha detto di sì, nella sua sentenza dell’anno scorso sul Trattato di Lisbona, con riferimento allo stato sociale. La nostra Corte italiana non si è ancora pronunciata al riguardo.
La risposta di Giuliano Ferrara
La Costituzione è repubblicana, per il resto si può innovare, sennò è faraonica.
ARTICOLI CORRELATI
Il bollino del “fine sociale”
di Franco Debenedetti – Il Foglio, 10 giugno 2010