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→  novembre 19, 2003

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Sarebbe un ben sciagurato Paese quello che non sapesse comporsi nel dolore

Sarebbe un ben sciagurato Paese quello che non sapesse comporsi nel dolore, nella pietà per i morti e nella solidarietà con i vivi. Il pericolo c’era: la guerra in Iraq ha spaccato l’Italia come forse non era mai accaduto, i nostri soldati erano partiti accompagnati da vive polemiche. Forse per evitare questo rischio, si è dato campo libero alla spettacolarizzazione, del ritorno in patria, della camera ardente al Vittoriano, del «silenzio», dei funerali. Non c’è stato limite alla grande enfasi patriottico-militare; nessuna diretta televisiva, nessun talk show ci è stato risparmiato.

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→  aprile 11, 2003


Bisogna evitare la lotta per la leadership

La conferenza programmatica dei DS tenuta a Milano la scorsa settimana è stata un notevole impegno organizzativo: ma stento a individuare un risultato che dia ragione di cotanto sforzo, almeno nel senso di modificare la situazione interna del partito. Eppure, questa volta, Piero Fassino ha affrontato di petto il problema: c’è incompatibilità, ha detto riferendosi a Sergio Cofferati, tra l’essere presidente della Fondazione Di Vittorio, copresidente di Aprile, dirigente del partito. Il correntone ha protestato, D’Alema ha ridimensionato, Cofferati ha respinto, Fassino ha ribadito. E alla fine tutto si è ridotto alla richiesta della disciplina di voto in Parlamento.

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→  aprile 1, 2003

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La quercia spaccata

Se è vero che un programma, un’organizzazione, una leadership costituiscono una forza politica, allora bisogna riconoscere che con l’intronamento di Sergio Cofferati nel “primo nucleo della presidenza” di Aprile, l’associazione di tendenza di quella che era la minoranza al congresso DS di Pesaro, una vera e propria formazione politica si è costituita dentro l’opposizione.

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→  marzo 23, 2003

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È miope la scommessa di Chirac

Non vedo un movimento pacifista animato da un sentimento antiamericano specifico, distinto cioè dal generico anticapitalismo no global: in questo sono d’accordo con Gianni Cuperlo. Era evidente che il gioco dei rinvii orchestrato dalla Francia all’ONU di fatto levava ogni forza di dissuasione alle truppe angloamericane dispiegate in Medio Oriente, lasciando solo l’alternativa tra essere umiliati o attaccare, e che quindi, pur senza ONU, un europeo non avrebbe avuto alternativa allo schierarsi dalla parte degli USA; è del pari evidente oggi che l’alternativa è solo tra una rapida vittoria con le attuali regole di ingaggio, o una sanguinosa escalation.

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→  febbraio 15, 2003

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La guerra in Iraq

La sinistra di governo, giudicherebbe “legittima ma sbagliata” una guerra con mandato dell’ONU (Massimo D’Alema); al massimo arriverebbe a “inchinarsi alle decisioni dell’ONU” (Giorgio Napolitano). Il mandato dell’ONU è dunque la linea di difesa che essa oppone al “no senza se e senza ma”, quello del pacifismo dichiarato e quello dell’antiamericanismo sottinteso.

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→  novembre 15, 2002


Il forum ha spostato gli equilibri interni alla sinistra

Quanti voti avrà spostato il Social Forum di Firenze? Credo pochi in negativo, il suo pacifico svolgimento non dovrebbe aver spaventato nessun benpensante. Ma pochi, credo, anche in positivo: non riesco a individuare i profili sociologici di elettori del centrodestra che il raduno di Firenze abbia convinto a votare a sinistra: quel distacco dal 45% al 60% che esisterebbe oggi, secondo il sondaggio di Renato Mannheimer (Corriere della Sera del 4 Novembre) tra il mercato potenziale dei due schieramenti, credo che sarà rimasto, nella migliore delle ipotesi, invariato.

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