→ febbraio 12, 1994

Cosa chiede Franco Debenedetti, presidente della Fondazione Olivetti, a un Governo e a uno Stato progressista? «Che non intervenga direttamente in economia come produttore di beni e come unico erogatore di servizi. Chiediamo soprattutto un quadro chiaro di regole che inseriscano dovunque nel mercato elementi di concorrenzialità. Ma il Governo dovrebbe anche e soprattutto svolgere un ruolo di stimolo che consiste nell’individuazione dei veri orizzonti strategici per le imprese. E dovrebbe anche intervenire per evitare la spaccatura tra posti di lavoro ben protetti, che finiscono inevitabilmente per introdurre elementi di distorsione nella concorrenza, e occupazioni più incerte».
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→ gennaio 1, 1994

Come reagiranno i mercati finanziari? ci si è chiesto con preoccupazione, noti che furono gli exitpoll delle ultime elezioni. Pochi giorni prima si era nuovamente agitato il sospetto di manovre della “speculazione internazionale”.
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→ novembre 15, 1993

I Dieci comandamenti di Deng Xiaoping per il rilancio dell’«economia di mercato socialista» – che poi di fatto significa «capitalismo alla cinese» – ci confermano come il mondo stia cambiando sotto i nostri occhi, sicché non è neppure scontato che alla fine del secolo l’Europa occidentale e l’America del Nord possano ancora considerarsi il centro propulsivo dell’economia del pianeta.
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→ novembre 2, 1993

Invece di licenziare operai in esubero rispetto ai piani produttivi, la Volkswagen ha proposto di ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni, riducendo in pari misura il salario: un provvedimento temporaneo, che serve anche allo scopo, non secondario per l’immagine aziendale e la politica nazionale (ci saranno elezioni nel ’94 in Bassa Sassonia), di sottolineare il carattere congiunturale della crisi. Lo schema ha destato interesse: ci si domanda se possa essere adottato in modo più generalizzato per ridurre le drammatiche conseguenze della dilagante disoccupazione europea; e se ne approfondiscono le possibili implicazioni sul piano dell’eco, nomi d’impresa, su quello sociale e su quello più generale del rilancio dell’economia.
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→ ottobre 13, 1993

Prima Guarino, adesso Savona. Non stupisce che il processo di privatizzazione continui a produrre crisi e lacerazioni: privatizzare significa far cambiare di proprietà a una parte considerevole delle attività del paese, ridisegnarne la struttura finanziaria ed economica. Difficile non concordare col min. Savona nell’esigere che ciò avvenga in un quadro di regole e di obbiettivi espliciti e trasparenti: ma c’era bisogno di arrivare alla vigilia del lancio dell’operazione Credit per accorgersene? E la sua polemica è stata verso il presidente o verso i suoi colleghi di governo, presenti e passati? Difficile non essere d’accordo con il presidente Ciampi quando promette di ispirare le sue scelte a pragmatismo: ma l’obbiettivo del suo pragmatismo è l’ottimizzazione di tempi e ricavi, la stabilità dell’esistente, o la creazione di un mercato finanziario efficiente al servizio di un sistema industriale competitivo?
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→ settembre 17, 1993

Mancano ancora elementi per valutare il pacchetto dei provvedimenti decisi ieri per Crotone; permangono non pochi interrogativi: le non meglio identificate iniziative che l’Eni ha tirato fuori dal cappello; la conferma dello specialissimo istituto della cassa integrazione retribuita al 100%; lo specifico indirizzo dei corsi di riqualificazione. E’ forse inevitabile che situazioni del genere vengano tamponate con un insieme di provvedimenti affastellati. Ma resta il gravissimo precedente di avere tollerato che la trattativa si svolgesse perdurando una situazione di illegalità; restano le parole di chi ha giustificato e di chi ha ignorato la degenerazione della proteste in violenza.
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