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→  febbraio 5, 1995


È diventato un luogo comune contrapporre la performance delle aziende italiane, l’andamento della cosiddetta eco­nomia reale, a quello degli indicatori macroeconomici della nostra economia, in primo luogo l’andamento del cambio e il differenziale dei tassi di interesse.

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→  febbraio 1, 1995


È diventato un luogo comune contrapporre la performance delle aziende italiane, l’andamento della cosiddetta economia reale, a quello degli indicatori macroeconomici della nostra economia, in primo luogo l’andamento del cambio e il differenziale dei tassi di interesse. Conviene tuttavia aver sempre presente la natura assolutamente eccezionale delle circostanze che hanno reso possibile la vigorosa ripresa dell’attività industriale: sul lato internazionale, una vivace congiuntura in una situazione non inflazionistica e, sul lato interno, la dinamica salariale bloccata dagli accordi del ’93 e del ’94.

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→  novembre 20, 1994


La legge Finanziaria è al centro del­l’attività parlamentare e del dibattito politico di fine anno, dibattito che a volte viene anche sovraccaricato di significati oltre la portata della legge stessa: che ha i limiti di un bilancio di previsione, e che di solito esce dalla discussione in aula assai diver­sa da come vi era entrata.

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→  novembre 16, 1994


I 18 Paesi dell’Apec, la coope­razione economica pacifico-a­siatica, hanno raggiunto un ac­cordo per arrivare gradual­mente alla liberalizzazione del commercio entro il 2020.

Che cosa hanno in comune gli Stati Uniti e il Papua Nuova Guinea? Entrambi sono membri dell’Apec, acronimo che sta per Forum per la coopera­zione economica dell’Asia e del Pacifico, che ieri ha iniziato, a cin­que anni dalla sua costituzione, il suo secondo meeting informale in Bogor, Indonesia, con la parteci­pazione del Presidente americano.

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→  novembre 1, 1994


La nazionalizzazione dell’energia elettrica fu il punto d’arrivo di un lungo e approfondito dibattito. Oggi, la privatizzazione dell’Enel rischia invece di risolversi in una colossale occasione mancata, attuata senza i necessari approfondimenti e unicamente per soddisfare le esigenze di cassa del Tesoro, dietro le quali management, sindacati e partiti indossano le vesti di conservatori che trent’anni fa ammantavano gli industriali elettrici. Allora produrre energia e renderla disponibile su tutto il territorio era una necessità posta dall’accelerata industrializzazione del Paese.

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→  ottobre 10, 1994


Stretta dalla necessità di abbattere i costi, l’indu­stria europea dell’auto ha effettuato, tra il 1991 e il 1993, una massiccia ristrutturazione: tra produttori e fornitori si sono tagliati 500.000 posti di lavoro. La storia di decenni di lotte su cui si è formata l’élite della classe operaia, che furono il banco di prova della grande imprendi-tona di fronte ai problemi socia­li della produzione di serie, ha conosciuto tensioni laceranti, proposte rivoluzionarie: come quella Vw di ridurre orario di la­voro e busta paga. Marche sim­bolo dell’orgoglio di una nazio­ne, come Mercedes, hanno do­vuto cambiare filosofia di pro­getto: non più la migliore tecno­logia possibile, e il prezzo che ne consegue, ma un progetto com­patibile con l’obiettivo di prez­zo.

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