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→  novembre 16, 1994


I 18 Paesi dell’Apec, la coope­razione economica pacifico-a­siatica, hanno raggiunto un ac­cordo per arrivare gradual­mente alla liberalizzazione del commercio entro il 2020.

Che cosa hanno in comune gli Stati Uniti e il Papua Nuova Guinea? Entrambi sono membri dell’Apec, acronimo che sta per Forum per la coopera­zione economica dell’Asia e del Pacifico, che ieri ha iniziato, a cin­que anni dalla sua costituzione, il suo secondo meeting informale in Bogor, Indonesia, con la parteci­pazione del Presidente americano.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  novembre 14, 1994


Si dia in leasing una rete Fininvest»: così. Massimo D’Alema, a «Braccio di Ferro», polemizzando con Giuliano Ferrara sul conflitto d’interesse, rilancian­do una sua precedente propo­sta.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  novembre 10, 1994


Le polemiche sono sacrosante: da quelle contingenti, sulla tempestività e l’adeguatezza degli interventi di soccorso, sull’informazione durante e dopo il disastro, su chi deve finanziare la ricostruzione; a quelle globali, sull’inefficienza della macchina amministrativa, su un modello di sviluppo che ha considerato semre la natura come un’ esternalita’ immediatamente appropriabile.

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Pubblicato In: Varie
→  novembre 4, 1994


Caro ingegner Presutti,
ricorda quando lei fu nominato presidente di Semea, l’azienda Ibm responsabile per tutta l’area centro-sud europea? Eravamo concorrenti, allora, ma c’era nei miei rallegramenti la soddisfazione sincera nel vedere che i suoi successi erano valsi a portare in Italia un importante centro decisionale. Poi nella sua nomina ad Assolombarda vidi il riconoscimento che, a un certo livello di responsabilità, le energie personali investite da un manager non sono diverse dalla totale identificazione di un imprenditore con il suo buiness. Sicché sfuma la differenza tra manager e imprenditore.

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Pubblicato In: Giornali, Il Messaggero
→  novembre 1, 1994


Col maggioritario il voto è diventato mobi­le; ridottosi il potere delle segreterie dei partiti, è diminuito il valore dell’appartenen­za; diventa determinante la figura del leader, che riverbera su tutta la formazione politica la luce della sua notorietà. Viviamo una si­tuazione di transizione: accanto a Forza Ita­lia, tutta identificata con il suo leader, convi­vono le forze ancora organizzate come partiti che ritengono di essere meno toccate dal pro­cesso di mobilizzazione dell’elettorato. Per i popolari. la loro anomala collocazione, rinvia ad una probabile instabilità. Paradossalmen­te, è proprio l’area di sinistra-centro, da cui più forte è venuta la spinta al cambiamento verso il maggioritario, quella che meno ha sa­puto darsi un’organizzazione coerente con il nuovo sistema: né partito tradizionale, né mo­vimento illuminato da un leader. E la strategia di tutta l’opposizione dipende dal proble­ma di dare unità e peso a quest’area.

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Pubblicato In: Varie
→  novembre 1, 1994


La nazionalizzazione dell’energia elettrica fu il punto d’arrivo di un lungo e approfondito dibattito. Oggi, la privatizzazione dell’Enel rischia invece di risolversi in una colossale occasione mancata, attuata senza i necessari approfondimenti e unicamente per soddisfare le esigenze di cassa del Tesoro, dietro le quali management, sindacati e partiti indossano le vesti di conservatori che trent’anni fa ammantavano gli industriali elettrici. Allora produrre energia e renderla disponibile su tutto il territorio era una necessità posta dall’accelerata industrializzazione del Paese.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa