→ maggio 9, 1994

Nelle privatizzazioni «il governo, ha scritto su «La Stampa» l’ex ministro dell’Industria Paolo Savona nella sua intervista alla Stampa, aveva deciso di valutare caso per caso quale dei tre obbiettivi (sviluppo, governabilità, diffusione dell’azionariato) dovesse essere privilegiato nell’interesse generale del Paese». Non sembra trattarsi di alternative diverse: il governo si legittima anche in ragione dello sviluppo che riesce, a promuovere, e la diffusione, dell’azionariato non è un bene in sé, ma solo se serve ad evitare intrecci di interessi che frenino lo sviluppo e vendichino il controllo. In realtà la vera scelta è tra il massimizzare i proventi per i venditori (l’Iri o il Tesoro) e il cogliere l’occasione delle privatizzazioni per ridisegnare la mappa delle attività imprenditoriali nel Paese: nel senso, si sperava, della modernizzazione e dell’allargamento.
leggi il resto ›
→ maggio 1, 1994

Perché Berlusconi non le vende? Le televisioni s’intende. Proviamo a far finta di non vedere il sorriso di sufficienza con cui si risponde alle domande che appaiono troppo ingenue, e a ragionarci su. Per motivi economici, si dice: ma è poi sicuro? Il valore di Fininvest dipende in gran parte dal good will del suo capo e fondatore: Berlusconi ha inventato la televisione privata in Italia, il suo successo è dovuto alla combinazione di geniali intuizioni, compresa quella di trovarsi le amicizie politiche giuste al momento giusto, e di quotidiana minuziosa attenzione ai dettagli.
leggi il resto ›
→ aprile 1, 1994

Questo accordo Italtel Siemens rischia di restare coperto dal rumore della campagna elettorale e di non ricevere l’attenzione che merita. Anche le cose logiche sono per loro natura prevedibili, meno atte dunque a fare notizia: ed é logico che sia il cane a mordere l’uomo.
leggi il resto ›
→ marzo 29, 1994

La sinistra ha vinto solo a Torino città, mentre in tutta la regione ha prevalso il Polo della libertà e al Fatto per l’Italia sono stati assegnati due collegi con il calcolo proporzionale. Si possono sintetizzare così i risultati delle elezioni al Senato in Piemonte. Il Polo della libertà ha ottenuto 13 seggi, i progressisti 7, il Patto 2, Alleanza Nazionale 1.
leggi il resto ›
→ marzo 29, 1994

Soddisfatto per i risultati personali, combattuto da sentimenti contrastanti per l’esito negativo nei confronti delle sinistre. Il senatore progressista Franco Debenedetti ha ammesso: “una vittoria simile delle destre era inattesa. Certo una maggioranza relativa era scontata, e numericamente era credibile, ma non con questo scarto”.
leggi il resto ›
→ marzo 25, 1994

“È stata una campagna elettorale dove sono mancati i contatti tra i candidati”. A poche ore dal voto, Franco Debenedetti, fratello di Carlo, presidente dell’Olivetti, candidato al senato per i progressisti, nel collegio 1 di Torino, al di là del giudizio considera la sua prima esperienza da aspirante uomo politico, interessante. “Mi ha arricchito come conoscenza della vita reale. C’è differenza tra i problemi reali e quelli espressi dalle statistiche. Ho constatato quasi fisicamente la misura del disagio sociale di chi chiede lavoro e sicurezza, di chi vorrebbe solo sapere e di chi non ha più fiducia nella politica capace di dare risposte autentiche”.
leggi il resto ›