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→  febbraio 5, 1995


È diventato un luogo comune contrapporre la performance delle aziende italiane, l’andamento della cosiddetta eco­nomia reale, a quello degli indicatori macroeconomici della nostra economia, in primo luogo l’andamento del cambio e il differenziale dei tassi di interesse.

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Pubblicato In: Varie
→  febbraio 3, 1995


Un qualunque ragionamento sui media finisce, quando non incomincia, con un richiamo, solenne o appassionato, all’obbiettività nel dare le notizie. Discorso antico: Umberto Eco, parlando martedì sera, ospite della Presidenza del Senato, su “Stampa e mondo politico oggi” ricordava come il tema fosse stato oggetto di un convegno ancora negli anni 60: l’unica notizia obbiettiva, si diceva già allora, sarebbe il bollettino meteorologico; la selezione stessa delle notizie da dare, il giustapporlo nell’impaginazione determinano il modo con il quale la notizia viene percepita; all’estremo opposto la sovrabbondanza delle informazioni ne determina praticamente una casuale selezione. Si dimostra così come sia impossibile realizzare quell’imparzialità e obbiettività che pure costituisce, nella mente di tanti, il punto ideale cui dovrebbe tendere l’informazione.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  febbraio 2, 1995


Caro Direttore, trovo legittimo che l’opposizione cerchi di evitare il confronto in un momento particolarmente sfavorevole, come sarebbe stato se si fosse andati a votare a marzo. Ma il punto è avere ragioni chiare per farlo, che l’opinione pubblica possa comprendere come valide di fronte all’appello alle urne della destra che, ammettiamolo, ha una sua forza.
Conviene, dunque, domandarsi se per le opposizioni il proposito di spostare in avanti il Momento del confronto elettorale si riveli davvero utile per conseguire l’obiettivo strategico che, non dimentichiamolo, è in primo luogo quello di battere la destra alle prossime elezioni.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  febbraio 1, 1995


Confronti e Incontri

Non regalare il tema del uni-nominale alla destra: questa la ragione per cui ho votato contro il “tatarellum”. il progetto di legge elettorale regionale, frutto della mediazione appunto di Tatarella, che assegnando l’80% dei seggi su base proporzionale, cerca di incassare senza pagarne il prezzo, i vantaggi che possono derivarne ad Alleanza Nazionale, unico partito organizzato della destra.

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Pubblicato In: Giornali, La Repubblica
→  febbraio 1, 1995


È diventato un luogo comune contrapporre la performance delle aziende italiane, l’andamento della cosiddetta economia reale, a quello degli indicatori macroeconomici della nostra economia, in primo luogo l’andamento del cambio e il differenziale dei tassi di interesse. Conviene tuttavia aver sempre presente la natura assolutamente eccezionale delle circostanze che hanno reso possibile la vigorosa ripresa dell’attività industriale: sul lato internazionale, una vivace congiuntura in una situazione non inflazionistica e, sul lato interno, la dinamica salariale bloccata dagli accordi del ’93 e del ’94.

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Pubblicato In: Varie
→  gennaio 28, 1995


Signor Governatore onorario, il controllo dell’espressione, oltre che dell’eloquio, diventa, nei banchieri centrali, una seconda natura: sanno che ogni loro gesto è analizzato, ogni loro giudizio soppesato, un loro aggettivo può rasserenare i mercati o gettarli nello scompiglio, Per questo, quando sere fa la vidi nelle sale del Senato alla commemorazione di Giovanni Spadolini, presenti, tra gli altri, Scalfaro e Dirli, non mi aspettavo certo di cogliere, nel suo sorriso cortese, nel suo volto attento e disteso, nessun indizio dei pensieri che pure, in questi giorni, le devono aver attraversato la mente. Perché tra tanto parlare, più o meno a proposito, di anomalie italiane, credo che lei, signor Governatore, meglio di altri, avrebbe i titoli per portare la sua personale riflessione.

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Pubblicato In: Giornali, Il Messaggero