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→  aprile 12, 2007

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Caro Romano,
per risolvere il problema della rete telefonica, adesso si parla molto della soluzione inglese, e si cita Openreach. Fino a poco tempo fa, anche autorevoli commentatori pensavano che quella adottata dalla Gran Bretagna fosse una separazione societaria, e sembrava pedanteria replicare puntigliosamente che si tratta invece di una separazione funzionale, che riguarda il cosiddetto ultimo miglio e non tutta la rete.

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→  febbraio 3, 2007

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Caro Direttore,

La presenza della Cassa Depositi e Prestiti (CdP) nel Fondo Infrastrutture Italiane (F2I) è finanziariamente rilevante e strategicamente decisiva. La CdP ha il 14,3% del capitale (senza contare, per evitare di parlare del sesso degli angeli, la Cassa di Previdenza dei Geometri e le Fondazioni bancarie). Il fondo é presieduto dall’ex presidente della CdP stessa e per presentarlo ai mercati si sono scomodati il Ministro Padoa Schioppa e il Viceministro Pinza.

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→  dicembre 17, 2006

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Risposta a Levi

Caro Direttore,

“abbiamo in mente un intervento più largo”, risponde Ricardo Franco Levi a Francesco Giavazzi, che aveva chiesto perché, in una Finanziaria di 1300 commi, il Governo non avesse trovato il coraggio di cancellare i contributi governativi almeno ai grandi quotidiani nazionali, e di ridurre quindi almeno una parte dei 160 dipendenti statali che li amministrano.

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→  luglio 17, 2006

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Il rischio c’è. E giustifica il profitto

Se non c’ è rischio, non ci deve essere profitto: e siccome nel gestire infrastrutture – elettrodotti, metanodotti, reti ferroviarie – “il rischio praticamente non c’è”, queste devono essere ”estratte dal circuito della finanza di Borsa” e finire in una holding pubblica. A sostenerlo è Pellegrino Capaldo, intervistato da Massimo Mucchetti (Corriere Economia 10 Luglio pag. 5).

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→  giugno 16, 2006

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ROMA— Per aprire una nuova stagione di riforme, basterebbe un’intesa tra i leader dei due poli: comunque vada il re ferendum, dal giorno dopo ci si siede a un tavolo. Basterebbero poche parole, ma indipensabi1i. Perché se restasse il muro contro muro, anche se il 25 giugno vincesse il no, “potrebbe essere poi difficile tare le riforme”. Lo dice Franco Debenedetti, ex senatore dell’Ulivo. Che al referendum voterà no.

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→  aprile 27, 2006

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Debenedetti: non si può scindere il grande industriale dall’uomo che usava i politici come taxi

Alla fine degli anni ’90, durante la prima stagione dell’Ulivo al potere, la polemica di Franco Debenedetti contro quei manager pubblici che ha battezzato «i nuovi Mattei» ha segnato un momento di snodo per l’industria pubblica italiana: a partire dalla «madre di tutte le privatizzazioni», come Romano Prodi definì l’operazione Telecom Italia, e continuando con le dismissioni parziali di Eni ed Enel, la politica ha incominciato a interrogarsi sul futuro delle residue aziende a controllo pubblico.

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