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→  giugno 16, 2006

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Intercettazioni, cittadini e informazione

ROMA – Per dodici anni e tre legislature, Franco Debenedetti è stato senatore Ds. Economista di rango, e attento ai fenomeni sociali. E anche alle degenerazioni del sistema, come il fenomeno rappresentato dalle intercettazioni telefoniche che finiscono sui giornali.

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→  giugno 16, 2006

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ROMA— Per aprire una nuova stagione di riforme, basterebbe un’intesa tra i leader dei due poli: comunque vada il re ferendum, dal giorno dopo ci si siede a un tavolo. Basterebbero poche parole, ma indipensabi1i. Perché se restasse il muro contro muro, anche se il 25 giugno vincesse il no, “potrebbe essere poi difficile tare le riforme”. Lo dice Franco Debenedetti, ex senatore dell’Ulivo. Che al referendum voterà no.

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→  giugno 13, 2006


Il ds Debenedetti: “L’Unione non troverebbe l’accordo su un’ampia riforma”

ROMA — Indipendente nei giudizi, l’ex senatore diessino Franco Debenedetti lo è sempre stato. Ma ora che è libero da responsabilità politiche dirette e che è “solo” un intellettuale di cultura riformista, può permettersi il lusso di cantare fuori dal coro su un tema ad alto potenziale politico come quello del referendum.

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→  maggio 10, 2006

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La polemica sul Gay Pride

«Non mi impressiono davanti alle discussioni e alle polemiche all’interno della coalizione sul rapporto tra etica e politica. E’ inevitabile quando si affrontano le cosiddette questioni sensibili. Il problema è un altro: non basta un programma amministrativo e l’accordo sulle modalità per attuarlo per fare un matrimonio fra culture politiche diverse. Ci vuole un obiettivo in cui fortemente si creda, una visione condivisa di quali sono i rapporti delle persone tra loro e di queste con lo Stato». Franco Debenedetti, ex senatore diessino, commenta così gli sviluppi politici della guerra che ha diviso il centrosinistra subalpino sul corteo del Pride.

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→  aprile 27, 2006

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Debenedetti: non si può scindere il grande industriale dall’uomo che usava i politici come taxi

Alla fine degli anni ’90, durante la prima stagione dell’Ulivo al potere, la polemica di Franco Debenedetti contro quei manager pubblici che ha battezzato «i nuovi Mattei» ha segnato un momento di snodo per l’industria pubblica italiana: a partire dalla «madre di tutte le privatizzazioni», come Romano Prodi definì l’operazione Telecom Italia, e continuando con le dismissioni parziali di Eni ed Enel, la politica ha incominciato a interrogarsi sul futuro delle residue aziende a controllo pubblico.

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→  aprile 25, 2006

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di Marcello Zacchè

Franco Debenedetti è noto per essere il più liberale tra i Ds. Insomma, un riformista «puro», per dirla con il liguaggio di oggi. Che per questo è considerato spesso scomodo. Sta di fatto che, senatore uscente, non è stato
ricandidato dal suo partito, ma potrebbe diventare pedina preziosa per il prossimo governo Prodi. Per questo il Giornale lo ha interpellato, trovandolo impegnato all’estero, sull’operazione Autostrade-Abertis.

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