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→  febbraio 22, 1994


intervista di Adalberto Falletta

Sospira: «Si, è stata una decisione sofferta». Precisa: «Nessuno mi ha costretto, si capisce. Ho valutato la si­tuazione in cui versa il no­stro Paese. E ho accettato di scendere in campo». Si accalora: «Macché anti-Berlu­sconi! Io non ho televisioni, né giornali. Sono un im­prenditore che farà la sua campagna elettorale in un ufficio di duecento metri quadrati, mica il leader di un’agguerrita formazione politica». L’ingegner Fran­co Debenedetti, 61 anni, fra­tello dell’ingegnere per an­tonomasia, ovvero l’im­prenditore rosso protagoni­sta di una rivalità quasi mi­tica con il Cavaliere di Arcore, è lusingato dal confron­to. Ma non ci sta.

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→  febbraio 21, 1994


intervista di Alberto Papuzzi

«Io sono soltanto me stes­so. Non sono l’aanti Berlu­sconi. Come potrei?». Il gran borghese Franco Debenedetti rifiuta le etichette e si irrita garbatamente se la sua candidatura nel polo progressi­sta – collegio senatoriale numero 1 a Torino – viene messa in rela­zione con la rivalità tra Carlo Debenedetti, suo fratello, e Silvio Berlusconi, sua emittenza. Non è l’interprete di una guerra tra l’Ingegnere e il Cavaliere. «Però è vero – ammette – che la scesa in campo di Berlusconi mi ha dato ulteriori ragioni per essere nello schieramento progressista».

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→  febbraio 21, 1994


intervista di Massimo Gagliardi

Franco Debenedetti. 61 anni, non è più presidente della Sasib. Si è dimesso per scendere in politica. È il candidato di Allean­za democratica nelle file dei progressisti a Torino. Mantiene la carica di consigliere di amministrazione in Cofide, Cir, So­gefi e anche in Sasib.

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→  febbraio 12, 1994


Cosa chiede Franco Debenedetti, presidente della Fondazione Olivet­ti, a un Governo e a uno Stato pro­gressista? «Che non intervenga direttamente in economia come produttore di beni e come unico erogatore di servizi. Chiediamo soprattutto un quadro chiaro di regole che inseriscano dovunque nel mer­cato elementi di concorrenzialità. Ma il Go­verno dovrebbe anche e soprattutto svol­gere un ruolo di stimolo che consiste nel­l’individuazione dei veri orizzonti strategi­ci per le imprese. E dovrebbe anche inter­venire per evitare la spaccatura tra posti di lavoro ben protetti, che finiscono inevita­bilmente per introdurre elementi di distor­sione nella concorrenza, e occupazioni più incerte».

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