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→  giugno 14, 2013


L’Unione europea si fonda sui trattati e sui valori dello stato di diritto: sta scritto nell’art. 1 del trattato che la costituisce, per essere “governo delle regole”, dopo che il “governo degli uomini” tanti danni aveva fatto. Va da sé che nessuna istituzione o autorità emanazione dell’Unione europea può porsi fuori dai trattati. Se uno di questi statuisce e tutela l’indipendenza di un’autorità, essa è nei trattati, non dai trattati. C’è quindi un problema di pura e semplice logica negli argomenti che Francesco Giavazzi, Richard Fortes, Beatrice Weder di Mauro, Charles Wyplosz rivolgono alla Corte di Karlsruhe.

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→  giugno 12, 2013


L’eliminazione del finanziamento pubblico viene solitamente ricondotta a motivi di moralità e di austerità, di ribellione per l’uso tra il disinvolto e il furfantesco delle risorse e di intolleranza per il contrasto tra le larghezze consentite ad alcuni e le ristrettezze imposte a tanti. Ma queste ragioni rischiano di farne dimenticare altre.

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→  giugno 8, 2013


Al direttore.

In Italia, scrive Stefano Rodotà, il presidenzialismo non si può adottare perché una parte rilevantissima del sistema dei media è soggetta a controllo. La commissione di Vigilanza Rai, scrive Michele Serra, è il sistema perverso da sempre usato per controllare la Rai per conto dei partiti. Nella stessa pagina di Repubblica, a 4 centimetri di distanza: mais quelle difference de bouquet.

→  giugno 6, 2013


Fu uno schiaffone a cambiargli la vita. Il giovane Alexander aveva una bella voce da basso, e una passione incontenibile per cantare. Ma Pereira padre voleva che il suo figliolo facesse qualcosa di serio nella vita, lo fece assumere all’Olivetti Deutschland, dove allora c’era Franco Tatò. Berlino, Francoforte, calcolatori da vendere di giorno, lezioni di canto nel tempo libero, Con Alexander Pereira, una volta che me lo portarono in ufficio, ci capimmo subito: dopo poco eravamo lì a parlare del Don Carlo. Molto brillante nel salire i gradini della carriera in azienda, lo era un po’ meno nel calcare le tavole del palcoscenico. Finì che una volta, dopo una recita che egli stesso definisce disastrosa, il soprano, incrociandolo davanti a camerino, gli appioppò un sonoro ceffone. “Allora ho capito che il mio mestiere non era cantare, ma far cantare.” La sola parte in cui Pereira continua ad esibirsi, famoso e apprezzato, è quella dello Haushofmeister nella Ariadne auf Naxos di Richard Strauss: che, come è noto, non canta, ma recita. Ma è lui che organizza lo spettacolo.

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→  maggio 9, 2013


Articolo di Marco Valerio Lo Prete

Per Franco Debenedetti, il governo Letta non si valuta dalle riforme ma dal ritorno di una dialettica normale

Ce la farà il governo Letta? Ce la faremo noi a tirarci fuori dalla crisi economica realizzando qualcosa di serio nei prossimi tre anni? Sì ce la faremo, risponde Franco Debenedetti, manager e già senatore dei Democratici di sinistra, a patto di non concentrarci freneticamente sul “che fare”, ma sul “come”. “Se il problema rimanesse la cosiddetta ‘agenda’ delle riforme, allora la priorità diventerebbe la sospensione della dialettica tra i partiti della maggioranza, Pd, Pdl e Scelta civica. Al contrario, quello che conta davvero per far invertire rotta al paese è riportare la dialettica tra le parti a una normalità europea e occidentale”.

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→  maggio 3, 2013


Al direttore

Stefano Di Michele scrive un magistrale epicedio per un partito che ha creduto “nel mito della società civile”. Vorrei aggiungere solo due righe per quanti, della società civile, hanno creduto che il partito, mito mai, ma almeno soluzione potesse esserlo.