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→  febbraio 9, 2013


Un pamphlet indica il lato nascosto delle elezioni italiane: basta la volontà popolare a governare la democrazia in un mondo complicato o servono élite e competenza? Due chiacchiere aspettando Sanremo.

Chiacchiere al Foglio. Hanno partecipato Franco Debenedetti (già senatore dei Democratici di sinistra, autore de “Il peccato del professor Monti” per Marsilio editori), Sylvie Goulard (parlamentare europea liberale, autrice insieme a Mario Monti di “La democrazia in Europa” per Rizzoli e Flammarion), Rita Di Leo (professore emerito alla Sapienza di Roma, autrice de “Il ritorno delle élites” per Manifestolibri) e il direttore Giuliano Ferrara.

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→  febbraio 6, 2013


di Marco Valerio Lo Prete

Accusa Debenedetti: Monti vuole cambiare la politica a colpi di tecnocrazia, oltre destra e sinistra. Lo difende l’americano Gardels: la democrazia è tante cose, non è solo la conta delle teste, in America gli apparati tecnici integrano il consenso. Il “modello cinese”

“Il peccato del professor Monti”, pamphlet di Franco Debenedetti in uscita oggi per Marsilio, “nasce dalla preoccupazione”. Il timore è che in Italia sia “in atto un tentativo di cambiare radicalmente il discorso politico”. Sul banco degli imputati, intellettualmente parlando, c’è il presidente del Consiglio uscente (e di fatto ricandidato), Mario Monti.

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→  gennaio 11, 2013


Domani a Orvieto avrà luogo una cerimonia funebre: quella per LibertàEguale, l’associazione nata dall’incontro tra politici che idee liberali avevano maturato in un’intensa militanza nei partiti della sinistra, il Pci e il Psi, e persone entrate in politica dopo il ’94, prima con Alleanza democratica poi con l’Ulivo. Per il nostro (relativo) successo ci sono state ragioni contingenti: nel ’94, l’idea di portare gente e idee agli ex comunisti che erano stati “sotto vuoto” per cinquant’anni. Ragioni metapolitiche: parte della borghesia italiana non se la sarebbe mai sentita di votare per Berlusconi, ma voleva che ci fosse qualcuno a garantire di persona per l’ex Pci.

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→  dicembre 11, 2012


Al direttore

Poiché Monti si dimette per una “non sfiducia” del Pdl, Napolitano lo può invitare a restare nella pienezza dei suoi poteri e non solo per l’ordinaria amministrazione. Quindi la differenza è solo che durerà ancora due mesi anziché due e mezzo. Per quanto riguarda l’attività legislativa, con l’approvazione della legge di stabilità assicurata, e i partiti comunque nervosi per l’avvicinarsi della data delle elezioni, non cambia un granché.

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→  dicembre 5, 2012


di Simon Nixon

La grande storia del 2012 è stato il rifiuto dell’Eurozona di collassare, con annessa frustrazione di quanti avevano scommesso molto o comunque legato la loro credibilità professionale al crollo della moneta unica. E’ impressionante, se uno pensa a soltanto un anno fa, quanto fosse diffusa la convinzione di un imminente “eurogeddon”. Numerosi ed esperti banchieri, soprattutto a Londra e a Francoforte, ritenevano in cuor loro che la Grecia sarebbe finita fuori dall’euro nel corso del 2012; il presidente della Royal Bank of Scotland addirittura lo disse in pubblico.

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→  dicembre 5, 2012


Non tutto si può ridurre a previsioni politico-economiche, per quanto ottimiste.

Al culmine della crisi greca, in un lungo appassionato articolo sulla Frankfurter Allgemeine, Martin Walser dipinge come “uno scenario di orrore” quello di un’Europa senza euro; cita Hölderlin, per mostrare come il suo tedesco trovi naturale espressione nella purezza della metrica greca. Questo per dire che non tutto si riduce a previsioni politiche, analisi economiche, tassi d’interesse: perché i fatti economici sono influenzati dalle opinioni degli uomini, e il futuro dei paesi è determinato dalle loro visioni.

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