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→  agosto 20, 1994


Si dice «innovazione» e si pen­sa ai prodotti di lunghi anni di ricerche in laboratori tec­nologici. Ma innovare vuol dire anche guardare le cose in modo nuovo, forzare i tabù culturali, sparigliare le carte.

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→  luglio 16, 1994


La politica economica del governo Ciampi era assolutamente corretta, ha avuto successo, e va coerentemente proseguita.
Chi autorevolmente lo afferma non è un’opposizione frustrata e nostalgica, ma il ministro delle Finanze del governo Berlusconi: è infatti quanto si ritrova nel documento di manovra economica varato ieri dal governo.

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→  giugno 21, 1994


Lettera al Direttore

Giovedì scorso, in Commissione Industria, ho votato contro gli emendamenti al decreto sulla privatizzazione dell’Ina, a favore della tesi del Governo ed in modo difforme da Lega, Pds e Rifondazione. Credo di dovere spiegare a chi ha contribuito alla mia elezione la logica di tale  comportamento.

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→  maggio 9, 1994


Nelle privatizzazioni «il governo, ha scritto su «La Stampa» l’ex ministro dell’Industria Paolo Savona nella sua intervista alla Stampa, aveva deciso di valutare caso per caso quale dei tre obbiettivi (sviluppo, governabilità, diffu­sione dell’azionariato) dovesse essere privilegiato nell’interesse generale del Paese». Non sembra trattarsi di alternative diverse: il governo si legittima anche in ragione dello sviluppo che riesce, a promuovere, e la diffusione, dell’azionariato non è un bene in sé, ma solo se serve ad evitare intrecci di interessi che frenino lo sviluppo e vendichino il con­trollo. In realtà la vera scelta è tra il massimizzare i proventi per i venditori (l’Iri o il Tesoro) e il cogliere l’occasione delle pri­vatizzazioni per ridisegnare la mappa delle attività imprenditoriali nel Paese: nel senso, si sperava, della modernizzazione e dell’allargamento.

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→  marzo 7, 1994

“I monopoli non favoriscono i nuovi mestieri”.  Lo ha detto oggi a Torino Franco Debenedetti parlando con Umberto Eco su “Informazione e Lavori”, conferenza-dibattito nell’ambito della campagna elettorale dove Debenedetti è in corsa per il senato, nelle fila del polo progressista.

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→  febbraio 21, 1994


intervista di Alberto Papuzzi

«Io sono soltanto me stes­so. Non sono l’aanti Berlu­sconi. Come potrei?». Il gran borghese Franco Debenedetti rifiuta le etichette e si irrita garbatamente se la sua candidatura nel polo progressi­sta – collegio senatoriale numero 1 a Torino – viene messa in rela­zione con la rivalità tra Carlo Debenedetti, suo fratello, e Silvio Berlusconi, sua emittenza. Non è l’interprete di una guerra tra l’Ingegnere e il Cavaliere. «Però è vero – ammette – che la scesa in campo di Berlusconi mi ha dato ulteriori ragioni per essere nello schieramento progressista».

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