Lettera di Franco Debenedetti e Natale D’Amico
Per il Direttore.
Per ridurre l’uso del contante, Milena Gabanelli e Stefania Rimini (Cambiamo abitudini, basta con il contante, Corriere della Sera, 15 Aprile 2012) propongono un dissuasore sotto forma di un 33% “applicato” al deposito e al prelievo
Lodevole l’obbiettivo di “rubare all’evasione un centinaio di miliardi l’anno”, suadente l’eufemismo “applicato” per “prelevato”, ammiccante l’osservazione che sta solo in noi non pagarla: ma sempre tassa è, anche se posta tra pudiche virgolette.
E’ buona regola preoccuparsi degli effetti inintenzionali delle azioni umane, o, per dirla col proverbio, dell’inferno a cui conduce la lastricata via. Secondo la loro proposta, chi preleva 100€ dal suo conto in banca, se ne vede addebitati 150, e quando versa gli stessi 100 € se ne vede accreditati solo 77. Una “specie di tassa”, scrivono: ma che specie vorace! Scoraggerà l’uso del contante? Di certo il depositarlo e il ritirarlo. Tutti vorranno tenere contante: in presenza di una forte domanda e di una scarsa offerta, il valore dei soldi in mano crescerebbe (o diminuirebbe quello dei soldi depositati sul conto). Seguirebbero a raffica altri obblighi (comperare POS e carte), estensioni (a tutta l’eurozona almeno), divieti (del contante anche per le pensioni minime): un incubo.
Bisognerebbe sapere che la moneta è largamente endogena al mercato, che, se costretto, la crea: ci ricordiamo gli assegnini? Si formerebbe un circuito parallelo del contante, comune a due economie distinte, e che converrebbe tener distinte, la sommersa e l’illegale. Se il “dissuasore” proposto da Gabanelli e Rimini venisse “applicato”, con una domanda anelastica e poco contante disponibile, aumenterebbe il valore dei soldi dello spacciatore. E se la redditività dell’attività di spaccio aumenta, aumenta l’interesse ad allargare il mercato. E così via.
La via dell’inferno, una volta imboccata, può condurre a molti gironi.
La risposta di Milena Gabanelli
Dopo aver precisato che un deposito di 100 euro tassato al 33% procura un credito netto di 67 euro (e non 77 come voi scrivete), faccio fatica a capire la vostra obiezione. Abbiamo fatto una proposta che va certamente integrata con la riduzione degli sprechi e studiata meglio. Siamo d’accordo sul fatto che lo spacciatore avrà sempre contanti in tasca, ma la tassazione del 33% sarà un grosso disincentivo per il consumatore. Quindi, a meno che non facciate uso di stupefacenti, non ci sarebbe da preoccuparsi.
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di Antonio De Mattia – Il Foglio, 20 aprile 2012
Gianni
12 annoe fa
La Gabanelli non riesce a capire che con la sua proposta il valore del contante aumenterebbe mentre quello dei depositi bancari diminuirebbe. L’economia sommersa aumenterebbe di rilevanza e i costi per tutto il sistema crescerebbero.
Il caso del pusher è solo un esempio per dimostrarglielo. Ma niente… non c’è modo di farglielo capire
Inquietante
Alberto
12 annoe fa
Sono molto apprezzate le tante proposte per combattere l’evasione, peccato che si sta ignorando il motivo per cui si è creata tanta evasione: tassazione delle più alte in Europa, che arriva fino al 60& su alcuni professionisti ed imprese.
La soluzione è molto semplice: ridurre spesa pubblica (oggi quasi al 50% del PIL), ridurre tasse e rendere meno conveniente evadere. La riprova è che in questi anni all’aumentare dei controlli e delle norme anti-evasione, il sommerso è aumentato! E pure la burocrazia, del tutto inutile e dannosa.
roberto savastano
12 annoe fa
questa della Gabanelli sembra una delle diverse scivolate imbarazzanti al ridicolo. come le fesserie sulla fragola pesce
JA
12 annoe fa
Ma la Gabanella sul serio non ha capito che per “spacciatore” l’autore intendeva spacciatore di contante?
gianfranco
12 annoe fa
la risposta della gabanelli dimostra due cose: 1) che non capisce assolutamente niente di economia, non riuscendo neppure a seguire il ragionamento chiaro ed elementarissimo del prof.debenedetti; 2) che questa malintesa idea della democrazia per la quale il valore di ogni idiozia sparata nell’etere è misurato dal successo che riscuote presso il popolino, ci porterà tutti prima o poi in un baratro vero. siamo reduci da 20 terribili anni di tirannia della plebe, nei quali l’alleanza tra un demagogo pieno di interessi e gran parte dei free-riders del paese ci ha fatto sfiorare il punto di non ritorno nel declino. pensiamo davvero di uscire dalla crisi al seguito di altri populismi, di altri slogan, di altri vezzeggiamenti degli umori del popolino e di improvvisazioni varie?
Ronnie
12 annoe fa
In linea di massima la Gabanelli non capisce niente di niente e non ho voglia di stare a spiegare il perchè non è solo di economia che non capisce.
Auguri a tutti se queste sono le persone che la gente ammira in TV (che io non possiedo da una vita così non pago il canone).
Ivan
12 annoe fa
Mi permetto un appunto. Riassumendo la proposta della Gabanelli:
- tassazione del 33% sul prelievo/versamento del contante
- ritorno in busta paga/pensione/detrazione fiscale di 50€ mensili della tassa prelevata sulla soglia limite (150€)
Tutto ciò chiaramente, immaginando un mondo (come detto durante la puntata di Report) in cui i pagamenti alternativi al contante siano fruibili da tutti e con commissioni basse (max 1%).
In questo mondo immaginario, l’utilizzo del contante sarebbe un malus per i cittadini onesti (+ lo usi + tasse paghi) che non avrebbero motivo di utilizzare contante. Questo comporterebbe che la domanda di contante (da parte dei cittadini onesti) non sarebbe, come detto da DeBenedetti, anelastica ma ELASTICA al nuovo scenario. La maggior parte delle persone farebbe a meno del contante che verrebbe utilizzato solamente da gente disonesta e solamente loro dovrebbero rifornirsi dal citato “spacciatore di contante”, eventualmente pagando lo scotto di un prezzo superiore.
Ora, intendiamoci bene: quando dico “cittadini onesti” mi riferisco a coloro ai quali interessa che tutti contribuiscano al mantenimento dello Stato in funzione delle loro possibilità (come da Costituzione). Tutti gli altri rientrano nell’altro gruppo (e quindi nell’illegalità).
Dato che nessuno ha obiettato che questo sistema farebbe emergere una gran parte di sommerso (le critiche avanzate riguardano l’economicità/praticità dell’implementazione di questo sistema) e dato che una parte (circa il 30%) delle maggiori entrate finirebbe nelle tasche dei cittadini onesti, credo che il fatto di incassare ogni anno 600€ sia uno stimolo sia a rafforzare il sistema (evitare pagamenti cash) sia a far riprendere l’economia (considerando le dichiarazioni dei redditi abbiamo una media di 15.000€ lordi/anno, avremmo un incremento di circa il 5%) del potere di acquisto delle famiglie che di questi tempi non mi sembra poco.
Senza considerare che tutte le attività illegali (spaccio, tangenti, racket vari, accattonaggio…) subirebbero un gran ridimensionamento.
Ora, mi pare che buona parte delle critiche siano funzionali a mantenere lo status quo e questo fa gioco solamente a chi non ha interesse nel combattere l’evasione fiscale. Ricordiamoci che tutto questo “giochino” ha un giro di affare stimato in circa 300 Mld, che comporta un danno erariale di circa 110-120 Mld ANNUI. Anche al netto dei 36 Mld di rimborso a favore di tutti gli oensti 60 Mio di Italiani, rimarrebbero 70/80 Mld ANNUI allo Stato. Per capirci, in conclusione, stiamo parlando di abbattere di circa il 4% annuo il nostro debito pubblico.