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Archivio per il Tag »tasse«

→  settembre 17, 2019


Risposta a “La rete di evasione. Dai giganti del web solo 37 milioni di tasse”, di Ettore Livini, Repubblica del 15 Settembre

I “giganti del web” (Ettore Livini, La rete dell’evasione, dai giganti del web solo 37 milioni di tasse, Repubblica 15 Settembre) sono aziende americane: americane sono le loro sedi operative, i brevetti e copyright, ì massimi investimenti, la maggior parte degli azionisti. Impensabile che parte dei loro utili consolidati sia occultata ai loro azionisti. Incredibile che il fisco americano chiuda gli occhi su “evasioni” di aziende che, per dimensione e redditività, sono tra i suoi maggiori contributori. E infatti non è così: la legge americana ha consentito alle multinazionali di parcheggiare gli utili realizzati all’estero in un paradiso fiscale in sospensione di imposta. Saranno tassate quando ritorneranno in USA.

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→  novembre 28, 2017


Misure fiscali per l’economia digitale». Non inganni quel «per»: non sta al posto di «a favore di», e neppure di «riguardo a». Sta per «su», che, come ogni tassa, sappiamo equivalere a «contro». Fin dal titolo, l’emendamento 88.0.1 alla legge di bilancio approvato domenica dalla commissione Bilancio del Senato, con cui viene introdotta quella comunemente chiamata Web-tax, denuncia l’equivoco ideologico da cui nasce, e il modo tortuoso in cui si articola.

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→  febbraio 6, 2014


Per Luigi Einaudi, le imposte sono il compenso dato allo stato in cambio dei servizi ai cittadini. Per Innocenzo Cipolletta, che «si paghino troppe tasse e non si abbiano indietro servizi sufficienti e di qualità adeguata» è solo una sensazione diffusa: e titola provocatoriamente il suo pamphlet In Italia paghiamo troppe tasse. Falso!. Toni differenti, ma per l’uno e per l’altro, per giudicare di tasse e servizi, li si deve porre a confronto. Confronto tuttavia in sé problematico: l’entità delle tasse è un fatto oggettivo; la qualità dei servizi dipende da un giudizio soggettivo. Il problema del confronto Einaudi lo risolve collocandosi nel campo soggettivo del linguaggio, sostituendo la parola imposta con la parola compenso. Cipolletta, trincerandosi in quello oggettivo delle statistiche, e usandole in un suo singolare sillogismo.

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→  novembre 30, 2012


di Natale D’Amico e Franco Debenedetti

Tutti i governi devono aumentare le entrate fiscali. Quasi tutti pensano di tassare di più i ricchi. Lo dice (e probabilmente lo farà) Obama. Hollande vuole portare al 75% il prelievo sui redditi superiori a un milione di euro. Un po’ ovunque si parla di aumentare le imposte sui patrimoni più grandi. La Tobin tax – a dispetto di James Tobin – viene giustificata perché colpendo le transazioni finanziarie, colpirebbe selettivamente i ricchi.

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→  aprile 17, 2012


Lettera di Franco Debenedetti e Natale D’Amico

Per il Direttore.

Per ridurre l’uso del contante, Milena Gabanelli e Stefania Rimini (Cambiamo abitudini, basta con il contante, Corriere della Sera, 15 Aprile 2012) propongono un dissuasore sotto forma di un 33% “applicato” al deposito e al prelievo

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→  aprile 15, 2012


di Milena Gabanelli, Stefania Rimini

Perché Serve Imparare a non Usare Contanti

È stato ucciso per 300 euro il salumiere quarantenne, padre di due figli, nella rapina di venerdì scorso a Ruvo di Puglia. L’ ennesima tragedia che si aggiunge alla lista già lunga di benzinai, tabaccai, farmacisti, gioiellieri trucidati per rubare l’ incasso. Ci sono anche le vite umane dentro al prezzo incalcolabile di un’ abitudine tutta italiana: pagare in contanti. Da noi la percentuale arriva al 91% delle transazioni, contro il 59% della Francia il 65% del Regno Unito.

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