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→  gennaio 1, 1996


Tra tutte le democrazie europee occidentali l’Italia è quella che ha conosciuto e ancora conosce la più massiccia e pervasiva presenza dello Stato nei settori industriale e creditizio. Logico che le privatizzazioni incontrino particolari difficoltà di ordine politico e tecnico quando dalla generica enunciazione del programma si passa alla sua concreta implementazione.

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→  dicembre 1, 1995


Sta per ricomparire la ‘politica industriale’? Da alcuni, per ora deboli segnali, c’è da temerlo: lo ha evocato in un’intervista il ministro C16, e anche alcuni, commentatori e politici, che pure si professano in favore delle privatizzazioni, invocano i superiori interessi nazionali: non disperdere un patrimonio, le poche grandi aziende che ci sono, finiremo per dare tutto agli stranieri, i privati non sono poi granché meglio, ricordiamo Telettra, Finsiel farà la stessa fine, eccetera eccetera: tutto l’armamentario di vecchi argomenti rigurgita, quando si tratta di venire al dunque, di giudicare i concreti esiti delle dismissioni.

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→  novembre 30, 1995


Picchiato dal lavavetri al se­maforo: non aveva mille lire in tasca.
Una storia come tante, due colonne in cronaca, presto dimenticata; neppure del­le più gravi, e mi scuserà il sig. Calarco che a mo­menti aveva il setto nasa­le fratturato.

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→  novembre 30, 1995


Dopo Tangentopoli, affittopoli, invalidopoli, e poi concorsi univer­sitari, e militari quanto basta per un paio di reggi­menti. Aumenta il numero delle persone coinvol­te, fino a com­prendere conoscenti, amici: chi, in cuor suo, può dir­si completamente innocente? Chi può pensare di processare 10 mi­la invalidi o 5 mila militari? E allora c’è sempre qualche nobile spirito che invita alla flagellazione: non c’è nulla da fare, siamo un paese di ladri e di corrotti, geneticamente diversi dagli altri popoli, usi a sotterfugi e furberie. A parte il fatto che, se così fosse dav­vero, neppure la flagellazione ci ri­scatterebbe, né qualche tonante artico­lo ci farebbe cambiare abitudini, è poi vero che siamo diversi? Non si vogliono certo né negare né assolvere certi comportamenti: ma le autocondan­ne generiche servono a poco.

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→  novembre 30, 1995


Quella delle banche è, di tutte le privatizza­zioni, la più impor­tante. Per i cittadini, la garanzia che i pro­pri risparmi siano ge­stiti in modo sicuro ed efficiente è più importante che non po­ter scegliere tra due servizi telefonici in concorrenza tra loro; per le aziende il costo del danaro è più importante che il co­sto dell’energia elettrica; per le nuove iniziative la disponibilità di finanzia­menti è più determinante che l’apertu­ra di nuovi spazi di attività.

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→  novembre 30, 1995


La rimozione di Mancuso dal ruolo di Guardasigil­li, e gli stra­scichi di conflitti tra istituzioni dello Stato che ne sono seguiti, sono in fondo i ri­sultati meno importanti della mozione personale di sfiducia presentata dalla maggioranza e approvata dal Senato il 17 otto­bre scorso. Assai più rilevante è la catena di eventi che la mozio­ne ha determinato.

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