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→  giugno 18, 2012


di Alessandra Puato

Prezzi dei biglietti alle stelle. E aumento dei costi per i contribuenti. È questa la conseguenza delta liberalizzazione del tra­sporto ferroviario in Gran Breta­gna e Svezia, sottolinea Ferrovie dello Stato Italiane (Fsi), dati al­la mano, in risposta all’Istituto Bruno Leoni (Ibl) che propone all’Italia di seguire quei Paesi nell’apertura del mercato dei tre­ni. Il messaggio è chiaro: volete lo scorporo della rete, il gestore dei binari diviso da quello dei va­goni? Volete spezzettare Fs in tante società e lasciare che i pri­vati offrano i treni, a gara, sulle tratte più produttive, come in Svezia, o in franchising per seg­menti territoriali, come nel Re­gno Unito? Preparatevi a dire ai cittadini — sostiene Fs — che, per viaggiare in treno, potranno spendere più di prima.

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→  maggio 24, 2012


Si sente parlare di piano per la crescita e si pensa a fiumi di soldi. Chi soffre sotto il peso della crisi chiede ai politici di fare qualcosa; questi vorrebbero annunciare qualcosa di concreto e rapido, tanti soldi in poco tempo. Così nasce la grande mistificazione.

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→  aprile 26, 2012


Perché la politica attira tanti ladri? È la domanda, rozza al limite del populismo, che vien da porsi di fronte al quotidiano stillicidio degli scandali. Non era la domanda che si faceva per Tangentopoli, o almeno non era la principale: allora ci si rendeva conto di vivere una vicenda storica, lo sgretolarsi di un sistema politico tetragono al cambiamento, che per mezzo secolo era sopravvissuto succedendo a se stesso. Anche allora non mancavano scene grottesche, documenti recuperati nel water, soldi nascosti nei puffi di casa: ma il clima era quello di una tragedia, la crisi era della politica. Anche la storia di questi scandali ha già avuto le sue tragedie umane, ma nel complesso appare una pochade di terz’ordine: la crisi è dei partiti e dei loro uomini.

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→  aprile 13, 2012


«E alla fine nessuno ne restò». Quando Piero Giarda ha annunciato che non ci sarà nessun tesoretto a cui attingere per ridurre le tasse, solo sistema sicuro per promuovere la crescita, mi è venuta in mente la filastrocca dei “Dieci piccoli indiani”. Ma come, mi son detto, noi guardavamo alla spending review come all’ultimo indiano della compagnia, e ora il ministro ci viene a dire che anche quello «in un bosco se ne andò, a un pino s’impiccò, e nessuno ne restò»?

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→  marzo 20, 2012


dalla rubrica Peccati Capitali

Mettete una dozzina di persone intorno a un tavolo a parlare di Rai e subito salta su quello per cui «i partiti devono levare le mani da Viale Mazzini», quello che «solo un’azienda pubblica può fare Tv di qualità», quello che «prendiamo l’esempio dalla Bbc»: in ordine casuale.

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→  marzo 6, 2012


Ma è poi dimostrabile il “Teorema dell’anno 2013” (Il Foglio di venerdì)? Nel senso che nella tabellina gli obbiettivi della colonna di destra siano stati comuni a tutti, da Berlusconi a Prodi, da Tremonti (perché dimenticarlo?) a Padoa Schioppa, e che a farli deragliare siano state le ali estreme?

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