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→  gennaio 31, 2008


Quando si parla di privatizzazioni realizzate ci si riferisce di solito a quelle delle grandi imprese di Stato, Enel, Eni, Telecom, Autostrade, o per esaltarle o per demonizzarle. Quando si parla delle privatizzazioni non (ancora) realizzate, ci si riferisce alle vendite bloccate a vario titolo. Presunte ragioni strategiche, come per le quote detenute ancora dal Tesoro in Enel ed Eni. Veti sindacali, come per Alitalia e Fincantieri. Egoismi localistici, come per le mini IRI municipali. Problemi politici, come per Rai. Obbiettive difficoltà, come per Poste e Ferrovie.

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→  aprile 27, 2006

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Debenedetti: non si può scindere il grande industriale dall’uomo che usava i politici come taxi

Alla fine degli anni ’90, durante la prima stagione dell’Ulivo al potere, la polemica di Franco Debenedetti contro quei manager pubblici che ha battezzato «i nuovi Mattei» ha segnato un momento di snodo per l’industria pubblica italiana: a partire dalla «madre di tutte le privatizzazioni», come Romano Prodi definì l’operazione Telecom Italia, e continuando con le dismissioni parziali di Eni ed Enel, la politica ha incominciato a interrogarsi sul futuro delle residue aziende a controllo pubblico.

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→  luglio 27, 2004


La public company e i suoi nemici
di Mark J. Roe
Prefazione di Franco Debenedetti
Il Sole 24 Ore S.p.a., 2004
pp. 309


Le società a proprietà diffusa sono uno strumento potente per la creazione e la distribuzione della ricchezza. Ma esse sembrano essere una caratteristica del solo mondo anglosassone. Capire quali sono le condizioni che ostacolano e quali quelle che favoriscono il loro formarsi è questione politica della massima importanza.

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→  febbraio 17, 2004

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Falsi nemici. La convention della lista unitaria

Per quale ragione crearsi un nemico inesistente? Certo, quello di venerdì e sabato è stato un successo, un successo non prevedibile quando Michele Salvati, nell’aprile 2003, lanciò l’idea del partito democratico, non garantito neppure a luglio, quando Prodi avviò il processo unitario. Ma non è che di nemici non ne abbiamo già abbastanza: “nemici” fraterni, anche se per ora non ci sono state stecche nel coro; e nemici- nemici, anche se in questo momento un po’ acciaccati.

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→  novembre 28, 2003

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Per evitare malintesi è meglio utilizzare «alienazione»

“La nuova agenda delle privatizzazioni”: sopra l’articolo di Franco Locatelli sul Sole di sabato, il titolo campeggiava a piena pagina. Con animo che mentirei se dicessi aperto alla speranza, mi accingo a leggere: e trovo che si parla della Cassa Depositi e Prestiti, della sua trasformazione in Spa, di “partecipazioni stabili” delle Fondazioni bancarie, di invito agli investitori istituzionali, di trasferimento di partecipazioni di Eni Enel e Poste. Si deve arrivare oltre i due terzi dell’articolo per trovare il min. Marzano che “ipotizza una progressiva riduzione delle partecipazione” in Snam rete e in Terna “fino a perderne il controllo”.

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→  novembre 21, 2003

il_riformista
Proposte. Ho depositato un disegno «linguistico»

Molte leggi iniziano con la definizione dei termini che verranno usati nell’articolato. Alcune leggi limitano l’uso di parole che servono a connotare prodotti o produttori. Non so se esista una legge che definisce il significato di una parola: è quello che fa il disegno di legge che ho presentato in Senato e che disciplina l’uso della parola privatizzazione in documenti che sollecitano il pubblico risparmio.

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