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→  luglio 20, 2004

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Economia e politica – L’ultimo libro di Mark Roe

“La socialdemocrazia non va d’accordo con le public company”: la frase suona, in Italia, come una doppia provocazione: perché la società ad azionariato diffuso è un mito della sinistra, realizza la “democrazia economica”; e perché la parola “socialdemocrazia” ha una carica storica e simbolica più pregnante dell’inglese “social democracy” di cui è traduzione. E’ invece proprio la tesi di “La public company e i suoi nemici” (Il Sole 24 ore, Milano, 25 .00€) di Mark Roe.

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→  marzo 31, 2004

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Da Olivetti a Berlusconi, secondo Bondi

La ricerca di illustri ascendenze dev’essere una preoccupazione costante in Sandro Bondi: già il titolo del suo ultimo libro “Tra Destra e sinistra”, a meno di quel “tra” sapientemente ridotto a simbolo grafico, rimanda al testo di Norberto Bobbio, che, con le sue oltre 300.000 copie, è un record tra i saggi di politica. Auguri.

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→  febbraio 22, 2004

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Lettere al direttore

Caro Direttore, dato che lei «firma» anche Tuttoscienze, il bellissimo inserto del mercoledì, mi permetta di rivolgerle, con affettuosa malizia, una domanda un po’ diversa da quelle che compaiono nella rubrica delle lettere.

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→  novembre 13, 2003


Una favola illuminante su democrazia e capitalismo

A vedere nelle librerie le pile di libri di Harry Potter, ad apprendere che dell’ultimo volume della serie, l’Ordine della Fenice, sono state tirate, in prima edizione, 8 milioni e mezzo di copie, il cuore di un liberista ha palpiti di emozione. Sì, perchè questa é la storia di ragazzi, Harry appunto con gli amici Hermione e Ron, che combattono per la libertà della scuola contro i politici e i burocrati che vorrebbero prendere controllo di Hogswards.

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→  ottobre 7, 2003

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Il libro di Antonio Tatò uscito quasi in contemporanea con quello del leader DS

A “Caro Berlinguer”, le note e appunti di Antonio Tatò al leader del PCI negli anni 1969-84, ci si può avvicinare come a una preziosa testimonianza del passato, oppure come a pagine di un libro ancora aperto. E’ Piero Fassino, il leader della forza politica che di quel PCI è evoluzione diretta, a dirci che la scelta obbligata è la seconda. Nel suo recentissimo “Per passione”, Fassino così chiosa la scomparsa di Berlinguer: “il partito si scopre orfano, non solo di un leader carismatico e autorevole, ma anche di una strategia, di una politica, di una prospettiva… ci sarebbe bisogno di un colpo di reni, di quella ‘svolta’ che invece arriverà soltanto nell’89…”. Lama non viene allora scelto come successore, “perché troppo riformista”.

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→  agosto 21, 2003


Un museo praticamente incustodito. Ma nessuno protesta

Immaginiamo un museo che abbia, tra le opere esposte, uno dei quadri più importanti del nostro Rinascimento; che non disponga di un deposito bagagli, per cui i visitatori possano – o debbano- aggirarsi per le sale con i loro zaini sulle spalle; che non sia provvisto di catalogo, né di monografie sul grande maestro; che il famoso capolavoro sia contenuto in una teca non particolarmente robusta, che nella sala non ci sia nessun inserviente, come nelle altre d’altronde, tutti trovandosi a chiacchierare nel cortile; e che uno di essi, avvertito da un visitatore della presenza di un paio di turisti aggirantesi muniti di capaci borse, rispondesse che il museo è controllato da un impianto televisivo a circuito chiuso, e di farsi di conseguenza gli affari propri.

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