Tutti i neuroni dell’homo sapiens

febbraio 22, 2004


Pubblicato In: Giornali, La Stampa

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Lettere al direttore

Caro Direttore, dato che lei «firma» anche Tuttoscienze, il bellissimo inserto del mercoledì, mi permetta di rivolgerle, con affettuosa malizia, una domanda un po’ diversa da quelle che compaiono nella rubrica delle lettere.

Il cervello umano è capace di immagazzinare le istruzioni (milioni? miliardi?) necessarie ad azionare le centinaia di muscoli che muovono le dita di un pianista. Oppure di memorizzare, pronti per l’uso, vocabolari, grammatiche e sintassi anche di una dozzina di lingue. Si intuiscono le ragioni evoluzionistiche di alcune ridondanze – ad esempio del numero di ovuli e spermatozoi. Ma come spiegare il formarsi di un organo con capacità così enormemente eccedenti gli usi della quasi totalità degli uomini odierni, e, si direbbe, della totalità dei nostri progenitori dell’epoca in cui la dimensione del nostro cervello si stabilizzò sui valori attuali? E’ come se i meccanismi darwiniani fossero stati capaci di prevedere i Liszt e i Paganini.

Franco Debenedetti

Le provocazioni scherzose sono le più serie, e questa del senatore Debenedetti è davvero divertente: quindi molto seria. Ho raccolto qualche informazione da Piero Bianucci, che Tuttoscienze cura da tanti anni. Si stima che i neuroni, cioè le cellule del nostro cervello, siano 100 miliardi, più o meno come le stelle di una galassia. Ma mentre le stelle non comunicano tra di loro, ognuno dei nostri neuroni ha più o meno diecimila connessioni con gli altri. Alla fine, sembra che un cervello umano possa memorizzare un milione di miliardi di bit (singole informazioni elementari). Cioè circa cento volte la Biblioteca del Congresso di Washington, ricca di 19 milioni di libri. Dunque lei ha ragione: allo stato attuale, se ci guardiamo intorno e osserviamo come va il mondo, con le sue disuguaglianze, le sue guerre, le sue televisioni e così via, il cervello umano appare sovradimensionato, eufemismo per non dire sprecato. Farei però sommessamente osservare che, pur nel quadro dell’evoluzionismo, anche mezzo milione di ovuli sono molti, visto che le coppie ormai hanno al massimo due o tre bambini, per non parlare dei 300 milioni di spermatozoi che ad ogni amplesso si contendono l’ambito traguardo. Preferisco quindi arrivare a questa conclusione: nel suo ottimismo l’evoluzione ci ha progettati in vista di una gran bella crescita intellettuale ed etica, che prima o poi dovrebbe arrivare. E poi, oltre ai pianisti, esistono in ogni campo – scienza, filosofia, arte e persino politica – alcuni esponenti di Homo sapiens che già utilizzano una buona parte del loro corredo neuronale.

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