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→  luglio 23, 2005

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Replica a Giuliano Amato sulla libertà scientifica

Preoccupato di ritagliare per la scienza uno spazio di libertà, Giuliano Amato ricorre alla distinzione che fa Hans Jonas tra la scienza, “volta esclusivamente a conoscere la realtà che ci circonda”, e la “non scienza ma tecnica, volta invece a introdurre mutamenti nella realtà”; o a quella tra homo sapiens e homo faber, che il filosofo tedesco vede distinti pur riconoscendo che primo “lavora in genere in funzione” del secondo.

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→  luglio 17, 2005


di Alessandra Iadicicco

Dio e Darwin. Significativa la congiunzione «e» che, nel saggio di Orlando Franceschelli (Dio e Darwin. Natura e uomo tra evoluzione e creazione, Donzelli) esclude come da programma esposto in copertina ogni dogmatica disgiunzione (Dio «o» Darwin), ogni aggressiva contrapposizione (Darwin «contro» Dio), perfino la spinoziana e, sul lungo termine, nichilista identificazione Deus sive natura («Dio o, se preferite, la natura», «Dio o, che è lo stesso, la natura», «Dio, anzi, al suo posto la natura») con cui si finisce per far aderire l’uno all’altra, per schiacciarvelo e appiattirvelo sopra fino ad annientarlo del tutto.

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→  giugno 21, 2005

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Ora inventiamo il «populismo riformista»

“La maggioranza dei votanti razionali si astengono dall’acquisire informazioni politiche di per sé, votano invece sulla base di dati disponibili o acquisiti accidentalmente”. Così, nel 1957, nella sua “An Economic Theory of Democracy”, Anthony Downs poneva le basi teoriche della “ignoranza razionale del votante” e del connesso paradosso del voto. Ogni votante “sconta” il vantaggio che può derivargli da un esito della votazione a lui favorevole, in base alla considerazione che il suo voto influisce in modo infinitesimo sul risultato.

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→  giugno 17, 2005

di Luigi Dell’aglio

Sta per riaprirsi una larga e animata discussione su evoluzionismo e creazione, disputa che sempre più accende animi e intelletti sui due fronti. I credenti accettano, in linea di massima, l’evoluzione (sono soprattutto gli evangelici a recalcitrare) ma, tra credenti e naturalisti neo-darwiniani è scontro su quanto c’è a monte dell’evoluzione. Su questo tema si “riscalderà” il nascente dialogo tra scienza e fede. In tutto il mondo, si pubblicano già agguerriti saggi sulla materia. Affiorano aspetti della questione abbastanza sconosciuti al grande pubblico. In Italia esce oggi nelle librerie uno studio dal titolo Dio e Darwin, edito da Donzelli, in cui il filosofo della scienza Orlando Franceschelli “apre” ai credenti.

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→  maggio 30, 2005

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Referendum e principi

Se nell’embrione, fin dal momento in cui é fecondato, Dio infonda l’anima individuale ed eterna, se esso sia dunque già persona, é questione tutta teologica, dove sola a contare é la fede del credente e sola a far testo é l’interpretazione della Chiesa.

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→  maggio 7, 2005

di Nicoletta Tiliacos

Che Darwin continui a far notizia non è, in verità, una notizia: è così almeno dai tempi in cui Marx ed Engels, nei loro carteggi, discutevano le teorie contenute nell’”Origine delle specie”. Solo per limitarci alle ultime settimane, il presidente George W. Bush ha ribadito il suo proposito di accordare pari dignità, nell’insegnamento, all’evoluzionismo e alla teoria del “disegno intelligente” del Creatore, il cardinale austriaco Christoph Schönborn, che pure non nega fondamento alla teoria dell’evoluzione, ha ribadito al New York Times il suo rifiuto delle idee di casualità e di selezione naturale, “incompatibili con la fede” (vedi il Foglio del 13/07/05), e alle “evolution wars” Time ha dedicato la sua ultima copertina.

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