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→  febbraio 9, 1996

Roma, 9 febbraio 1996

Convegno: ‘Se ci fosse Don Sturzo’

Amici di liberal

Invitato a parlare dell’attualità del pensiero di Luigi Sturzo in materia di economia, non essendone conoscitore né per ragioni storiche né per studi accademici, mi ritengo dispensato dal compito di delinearne, proprio qui, e proprio di fronte a tanti che ne sono studiosi esegeti e interpreti autorevolissimi, l’impianto teoretico e la ricchissima articolazione: dall’esperienza municipale a Caltagirone, attraverso la fondazione del Partito popolare, l’esperienza parlamentare, l’opposizione al fascismo, gli approfondimenti durante il lungo esilio, fino alle battaglie politiche dei suoi ultimi sette anni.

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Pubblicato In: Convegni
→  febbraio 7, 1996


La nuova legge americana, sulle telecomunicazioni, che elimina i vincoli che finora segtmentavano il mercato – tra te­lefonia a lunga distanza e telefonia urbana, tra cavo e telefono, tra produttori e distributori di  programmi – è stata accolta con perplessità, o con esplicita preoc­cupazione, da alcuni nostri auto­revoli commentatori.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  febbraio 2, 1996


Il proposito di vendere subito e separatamente le quote di partecipazione dell’Iri nelle società quotate facenti capo al gruppo Stet si è fatta dunque strada nei vertici dell’Iri. Chi questa tesi sosteneva fin dal 1992 non si rallegra che a ciò si sia giunti sotto la pressione dei debiti anziché per ragioni a suo tempo avanzate: ampliare il sistema industriale italiano, rafforzare la Borsa, dare trasparenza nei rapporti di fornitura infragruppo, aumentare la concorrenza.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  febbraio 1, 1996


Il 21 dicembre scorso il sen. Debenedetti, con altri colleghi di diversi schieramenti, ha presentato l’interpellanza che qui riportiamo. Con essa ha voluto denunciare, e cercare di bloccare, il tentativo di pregiudicare i futuri assetti del settore dell’energia elettrica. Tale settore, infatti, al pari di altri servizi pubblici oggi gestiti in regi­me di monopolio da aziende pubbliche, vedrà la privatizzazione dell’Enel e una diversa organizzazione di tutto il setto­re anche per gli aspetti che riguardano gli utenti. Il Parlamento nel settembre 1995 ha approvato la legge con cui sono state istituite le Autorità chiamate nel prossimo futuro a sovraintendere a tutto ciò che concerne produzione, ero­gazione e gestione dei servizi pubblici. In numeri precedenti di SD ci siamo già occupati della questione riportando le posizioni espresse dai parlamentari del Gruppo.

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Pubblicato In: Varie
→  febbraio 1, 1996


Se il soccorso al Banco di Napoli fosse avvenuto con l’ingresso di un socio privato, avrebbe aumentato le risorse (finanziarie e manageriali) disponibili, e reso credibile il piano di indispensabile ristrutturazione aziendale; invece il rifinanziamento mediante emissione del prestito obbligazionario postula una difficile ristrutturazione per forze endogene, i cui tempi e modalità divengono difficilmente programmabili, mentre gli orizzonti temporali si allungano e diventano meno certi. Definire tale intervento di mercato è poi dubbio, per la presenza della Cassa Depositi e Prestiti e per la reale rispondenza di tale operazione agli interessi degli azionisti delle banche coinvolte. Così ha detto il professor Donato Masciandaro della Bocconi sul Sole del 10 dicembre: e non si saprebbe dir meglio.

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Pubblicato In: Varie
→  gennaio 8, 1996


L’At&t taglia 40 mila posti di lavoro, 24 mila dei quali riguardano posizioni manageriali; Telecom Italia ottiene la ‘rimodulazione’ delle tariffe, in pratica l’aumento del canone e delle telefonate urbane contro una riduzione di quelle interurbane e internazionali. È certamente un caso che le due notizie siano arrivate a distanza di un paio di giorni l’una dall’altra, ma entrambe fanno parte di uno stesso quadro, il futuro delle telecomunicazioni sotto le azioni combinate di progresso tecnologico e concorrenza.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa