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→  luglio 27, 1995


Il ministro delle Poste, Agostino Gambino, tutela il monopolio delle telecomunicazioni in Italia. Franco Debenedetti, senatore progressista, ne è convinto e ieri, nel corso di un dibattito sulla liberalizzazione delle reti organizzato da British Telecom e dal Free Europe Journalist Club, ha ricordato come Gambino abbia affermato, una settimana fa alla Camera, che «limitare i diritti dell’esclusivista, attualmente, non è nell’ottica del governo». Ad avviso di Debenedetti, le dichiarazioni di Gambino «sono tutt’altro che generiche, anzi sono chiarissime», per cui «si deve prendere atto che il ministro identifica, attualmente, il proprio mandato nella tutela del monopolista».

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Pubblicato In: Giornali, La Repubblica
→  luglio 26, 1995


E’ sembrato, nei giorni scorsi, che finalmente si fosse sfondato il muro della liberalizzazione nel settore delle Tlc. Prima, l’orientamento del governo lo si poteva desumere solo da dichiarazioni rilasciate dal ministro Gambino in sedi informali, il convegno Reseau a Venezia e quello Telecom a Napoli. Quanto detto alla commissione Trasporti della Camera il 19 Luglio assume dunque una particolare importanza: è il primo documento ufficiale che permette di conoscere l’attuale stadio di evoluzione degli orientamenti del ministro sull’argomento.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  luglio 9, 1995


Il Tesoro vendendo la seconda tranche dell’Imi, ne ha ceduto il controllo a San Paolo, Cariplo e Monte dei Paschi. Si delinea così un superpolo bancario le cui forze potrebbero rendere meno univoco il sistema del credito. Però la maggioranza di tutte e tre le banche appartiene alle rispettive Fondazioni, i cui vertici sono nominati su indicazioni del potere politico. La ‘privatizzazione’ dell’Imi si riduce quindi di fatto a una sua pubblicizzazione: di qui i giudizi fortemente critici di molti commentatori. Restano però le domande: si poteva fare diversamente? che cosa si può fare per il futuro? che cosa nell’immediato?

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  luglio 1, 1995


Signor presidente, signor rappresen­tante del Governo, colleghe e colle­ghi, vorrei fare solo alcune osservazio­ni senza pretesa di completezza, anche perché ci troviamo – credo – nei tempi supplementari.

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Pubblicato In: Varie
→  luglio 1, 1995


Ha ragione Mario Deaglio: “Una gran parte del paese le privatizzazioni proprio non le vuole». Non si spiegherebbe altrimenti perché la legge che istituisce le Autorità di settore (condizione che le legge impone per poter procedere) passata dal Senato alla Camera, ivi pesantemente modificata, avanzi a fatica tra emendamenti e sospensioni. Ormai è evidente che le date previste dal governo per l’inizio della privatizzazione di Stet ed Enel non potranno essere mantenute. «Privatizzazioni ultima disfatta»: se ne lamenta il ministro Masera, durante il dibattito sul documento di programmazione economico finananziaria per il prossimo triennio.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  giugno 29, 1995


Sul tema privatizzazioni-liberalizzazioni, Enel, Stet, Authority abbiamo da un lato un’imponente mole di contributi, di proposte, tecniche e politiche, dall’altro un governo che continua imperterrito per la sua strada: le aziende di pubblica utilità devono essere privatizzate così come sono, la liberalizzazione dei relativi servizi è problema cui altri dovranno provvedere. Col che si pone un serio problema alla maggioranza che sostiene il governo Dini: essa sostiene sì la politica di bilancio, di cui le privatizzazioni sono parte fondamentale; ma la stessa maggioranza si è espressa in modo non equivocabile in favore di una liberalizzazione che proceda almeno contestualmente alle privatizzazioni (ad esempio con la mozione Salvi del 16 Marzo).

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore