Fermare l’atomica di Putin

ottobre 13, 2022


Pubblicato In: Giornali, Il Foglio


Al direttore.

Come reagire se Putin usa una bomba atomica tattica? Si tratta di una domanda estremamente importante, la risposta retroagisce sulla probabilità che Putin vi faccia ricorso. Tutti guardano agli Stati Uniti e Biden ha minacciato risposte adeguate. Come adeguate? Sanzioni no, tutto quello che era sanzionabile lo è già stato. Intervenire direttamente, Dio ne guardi, sarebbe la terza guerra mondiale. L’unica cosa è dare agli ucraini ancora più mezzi e ancor più potenti, magari aerei per attacco al suolo: una strada un po’ distorta per arrivare alla fine negoziata della guerra. Gli europei faranno come gli Usa su scala ridotta.

Putin ha invaso un paese limitrofo. Le sue truppe hanno ammazzato civili in serie, hanno praticato la tortura, sottraggono bambini ai genitori per farne sudditi della grande Russia. Se adesso usa l’atomica, tra l’altro all’interno neppure di una guerra, ma di una “operazione speciale”, che cosa ancora deve fare per essere considerato un paria dal mondo intero? Un paria viene trattato da paria: alla lettera implicherebbe, per i paesi, interrompere le relazioni diplomatiche, non fosse che di comunicazioni si ha bisogno per rendere manifesto il proprio dissenso, e, speriamo, per ricucire un consenso. Al contrario è necessario che ci siano relazioni in cui rendere manifesto che lo si considera un paria. Un paria non lo si frequenta, di un paria non si è amici: chi lo fa corre il rischio di venire a sua volta considerato un paria.

Perché Putin non usi l’atomica, non serve la minaccia di un “di più” di armi, bisogna che sia quella della reazione da parte di un “di più” di persone. Non conta che cosa faranno i suoi nemici, conta che cosa faranno quelli che oggi sono suoi amici, o non ancora espliciti nemici. Non è certo la paura di una rappresaglia che fermerà Putin: la sola cosa che può dissuaderlo è la prospettiva di essere isolato da tutto il mondo. Questa tattica non ha la certezza di avere successo, ma è anche la sola che abbiamo. E questo rende l’usarla, oltre che un interesse, un obbligo morale. “Andare con i paria” nuoce alla reputazione, quella degli stati come quella degli individui. Ci pensino i nostri freddolosi filoputiniani: “De te fabula narratur”.

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