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Archivio per il Tag »vladmir putin«

→  ottobre 13, 2022


Al direttore.

Come reagire se Putin usa una bomba atomica tattica? Si tratta di una domanda estremamente importante, la risposta retroagisce sulla probabilità che Putin vi faccia ricorso. Tutti guardano agli Stati Uniti e Biden ha minacciato risposte adeguate. Come adeguate? Sanzioni no, tutto quello che era sanzionabile lo è già stato. Intervenire direttamente, Dio ne guardi, sarebbe la terza guerra mondiale. L’unica cosa è dare agli ucraini ancora più mezzi e ancor più potenti, magari aerei per attacco al suolo: una strada un po’ distorta per arrivare alla fine negoziata della guerra. Gli europei faranno come gli Usa su scala ridotta.

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→  giugno 10, 2022


L’Ucraina è solo un ostaggio: l’ossessione del Cremlino è per la minaccia dell’occidente

Quando Svezia e Finlandia hanno dichiarato la loro volontà di aderire alla Nato, la Russia non ha protestato né posto veti, né d’altra parte avrebbe potuto farlo. Ha posto solo una condizione, che non venissero depositate testate atomiche in prossimità della lunghissima linea di confine con la Finlandia. Essendo escluso che gli americani, insieme alla bomba, forniscano anche il codice per attivarla, quale minor vantaggio avrebbe la Nato e quale minor rischio correrebbe la Russia se le testate fossero posizionate un centinaio di chilometri più a ovest? Più distante vuol dire più tempo per raggiungere il bersaglio, quindi maggiore possibilità di intercettare il vettore, e di abbatterlo in volo. Ma con i missili supersonici, che i russi vantano e gli americani o già hanno o presto avranno, il maggior tempo che impiegherebbe un missile che partisse cento chilometri più lontano sarebbe di pochi secondi: non ridurrebbe in modo significativo la capacità offensiva della Nato né quella difensiva della Russia.

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→  aprile 15, 2022


La proposta di istituire un “tribunale speciale per Putin” (il Foglio del 21 marzo) aveva suscitato critiche opposte: per alcuni perché giudicata irrealizzabile, per altri perché considerata inutile. Irrealizzabile perché non si sarebbe mai trovato l’accordo tra Stati Uniti e Russia necessario per istituirlo. Inutile perché già esiste all’Aia la Corte penale internazionale (Cpi), istituita a Roma nel luglio 1998, con competenza sui crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, cioè il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra.

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→  marzo 22, 2022


C’è solo un modo per rimediare ai cedimenti ed alle debolezze di questi anni, e di non stare al ricatto: dobbiamo interrompere i ricatti del criminale seriale; altrimenti ci sarà un’altra Mariupol, ci saranno altre Crimee, ci saranno alti ricatti

Quando ho letto che Kadyrov, il leader ceceno, forte di 15 anni di (dis)onorato servizio agli ordini del Cremlino, aveva spiegato che la guerra andava come andava perchè i russi non sono abbastanza spietati e prestano troppa attenzione ai civili, e quindi chiedeva a Putin di “chiudere gli occhi consentendo di farla finita in un paio di giorni”, dando a loro l’incarico di “liquidare” alcune personalità chiave ucraine, tra cui il presidente Zelesnky, mi è tornato in mente André Glucksmann, che in Francia era alla testa del movimento a sostegno alla causa cecena, e di denuncia dell’atteggiamento compiacente dei paesi occidentali verso Vladimir Putin, e gli orrori della sua guerra (allora non era ancora obbligatorio chiamarla operazione speciale) per la conquista della Cecenia.

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→  marzo 21, 2022


L’aggressione a uno stato è già riconosciuta come un crimine: serve un meccanismo specifico che lo punisca, scrive Murray Hunt

Come finirà questa guerra? Che cosa può far sì che non ci coinvolga tutti in un disastro? Certo, dare armi agli ucraini, in modo che il loro eroismo costi caro ai russi. Certo, le sanzioni economiche che faranno implodere l’economia russa. Forse, assuefarci all’idea che nella patria di Voltaire e di Kant possano essere usate bombe atomiche tattiche. Murray Hunt ha un’idea paradossale, e la espone in un saggio per Project Syndicate dell’11 marzo: un tribunale speciale per Putin.

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→  luglio 6, 2019


«Il liberalismo è obsoleto», dice Putin: ovvio che è falso, scontato che sia condiviso dai leader sovranisti e dai loro sostenitori. E le opposizioni? Comprensibili certe critiche, controproducenti i rimedi che finiscono per coincidere con quelli sovranisti, non giustificabili le critiche radicali contro l’ultima innovazione che il liberalismo ha regalato al mondo, l’economia digitale. Se dichiara obsoleto il liberalismo chi non lo pratica, fa propaganda. Se lo dice chi nel liberalismo vive e del liberalismo gode i frutti, fa correre il rischio che obsoleto possa diventarlo.