Un imbecille alla radio

settembre 16, 2004


Pubblicato In: Giornali, Panorama


Trasmissione scandalo sul terzo canale Rai

“Una esagerazione totale” è quella che nel mondo si starebbe facendo sul fenomeno terrorismo; mentre non si pensa che ogni giorno muoiono nel 50.000 bambini per diarrea, e altrettante sono le vittime di incidenti stradali. Sentito, parola più parola meno, poco prima delle 18, giovedì 2 Settembre, sulla terza rete radiofonica della RAI, in perfetto italiano, con voce tranquilla, da Saskia Sassen, professore di sociologia alla University of Chicago.

Un infortunio? Giovedì si pensava che gli ostaggi nella scuola di Beslen fossero “solo” 300 o 400: ma si fosse anche saputo che erano più di mille, sempre pochi sarebbero stati per la macabra ragioneria della “sociologa”. Quanto alla RAI, non dico sdegno, ma neppure sorpresa, da parte del conduttore della trasmissione, di fronte a questa disgustosa contabilità. Questi non sono infortuni: l’idea implicita é che le vittime della malaria nel sud del mondo, quelle della strada nel nord, e quelle del terrorismo dove càpita, vanno tutte messe nello stesso conto, quello dell’ordine capitalistico. L’accusa esplicita è che i governi, in primo luogo l’amministrazione Bush, ingigantiscano la paura del terrorismo e la sfruttino per “assicurare una più grande violenza nel mondo”, e ridurre gli spazi di democrazia sociale.
Vorrei poter sperare che, di fronte ai racconti e alle immagini di Beslen, il conduttore, la sua ospite e chi li ha ascoltati senza indignarsi, non riescano a distogliere la mente da quei dolori. Questi non si placano pensando alla universale sofferenza dell’uomo. Ogni dolore è personale e a suo modo unico. La croce è pesante di tutto il male del mondo: ma individuale è il martirio di chi la porta.
Ma soprattutto vorrei sperare che il dubbio inizi a corrodere l’ideologia di chi, a sinistra, fa del capitalismo l’origine di tutto il male del mondo: così rinuncia a distinguere e finisce per giustificare; così, nell’odio a Bush, confonde i terroristi e chi li combatte.
“E’ terrorista, scrive André Glucksman, l’uomo armato che aggredisce deliberatamente esseri disarmati”. Per questo il terrorismo è male, indipendentemente dal contributo in morti alla contabilità della signora Saskia Sassen: per questo il terrorismo è un nemico da contrastare senza compromessi e senza distinguo. La quarta guerra mondiale, quella contro il terrorismo, la si vincerà solo tracciando una linea di demarcazione: non c’è causa che giustifichi, o ritorsione che legittimi, o interesse che suggerisca, o confronto che attenui l’atto di chi sequestra – un giornalista o un guardiaspalla -, di chi si fa esplodere – contro un grattacielo a Manhattan o dentro un autobus a Haifa- di chi fa il tirasegno contro bambini.

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