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→  ottobre 3, 2003


La sinistra non deve criminalizzare il governo per riconquistare voti

L’ottimismo fa parte del kit di sopravvivenza del riformista. Il qual riformista, osservando la caduta verticale del correntone, la folgorazione municipale di Sergio Cofferati, il “tutti giu’ per terra” dei girotondi, scorgendo il consolidarsi del consenso verso i progetti di liste uniche oggi e , forse, di partiti riformisti domani, incomincia a pensare che le condizioni per intercettare a proprio vantaggio le delusioni di chi ha votato la Casa delle Libertà si stanno forse materializzando.

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→  giugno 26, 2003

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Cirami, immunità, Gasparri, conflitto di interessi:
l’idea è, in ogni caso, chiamare in causa Ciampi

Cirami, lodo Maccanico, Gasparri, prossimamente conflitto di interessi: c’è una linea del centrosinistra per investire direttamente il Capo dello Stato della strategia dell’antiberlusconismo? L’opposizione, in un sistema bipolare, si definisce nell’essere antagonista al capo della coalizione di governo. In Italia, l’antagonismo a Silvio Berlusconi si carica di elementi ideologici, diventa antiberlusconismo radicale, opposizione a quello che Berlusconi è, prima ancora che a quello che Berlusconi fa (o non fa).

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→  giugno 12, 2003

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Risposta a Galli della Loggia su fede e UE

L’illuminismo é finito: questa é la considerazione a partire dalla quale Galli della Loggia (“Il silenzio su un falso storico” Il Corriere della Sera, 10 Giugno) sviluppa un suo ragionamento per darsi ragione del “generale silenzio” con cui la sinistra ha accolto la “singolare omissione” delle radici giudaico-cristiane dal preambolo della Costituzione europea. Non sapeva, scrivendolo, quanto avesse ragione: infatti il riferimento alle “correnti filosofiche del Lumi” é scomparso dalla nuova versione presentata oggi da Giscard d’Estaing.

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→  maggio 19, 2003

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Lettere a Paolo Mieli

Non sono affatto come i melii quelli che ormai si suol chiamare terzisti, caro Mieli. Gli isolani della colonia spartana volevano essere neutrali, «alleati né degli uni né degli altri». Invece nell’arcipelago dell’opposizione, una netta demarcazione passa tra «sinistra di governo» e «sinistra identitaria».

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→  febbraio 7, 2003


Non passa dall’antiberlusconismo la strada dell’Ulivo per vincere le elezioni

E se il destino di avere due sinistre non toccasse solo all’Italia? Due sinistre, non nel senso di un’ala più radicale che convive accanto ad un’aggregazione che controlla il partito e ne definisce la linea politica; ma due parti, ciascuna delle quali pensa di avere la maggioranza dei consensi tra gli elettori di sinistra. Di fatto, oggi che guerra e crisi economica sottopongono i partiti dell’Europa continentale a tensioni laceranti, se andiamo a contarle, nei quattro maggiori paesi d’Europa, sono almeno sei le diverse sinistre che si possono distinguere.

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→  settembre 16, 2002

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Non ero in piazza San Giovanni. E non commetto l’errore di giudicarla solo da alcuni spunti. Per quelli che la pensano come me Berlusconi è l’avversario e il suo governo sta facendo male: ma ciò non significa dire che è «estraneo alla democrazia», né proporsi di estrometterlo a spallate giudiziarie, né tanto meno poi equiparare Bush a Saddam Hussein. Su nessuna di queste tre cose una sinistra riformista, che si batta per governare un paese occidentale a economia di mercato, può essere d’accordo.

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