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→  settembre 9, 2013


Intervista di Antonio Galdo

Franco Debenedetti: difficile ipotizzare una soluzione politica dopo tanti veleni contro il Cav.

«Ci sono tre problemi che si sovrappongono nel voto della Giunta parlamentare chiamata a votare sulla decadenza di Berlusconi: le conseguenze della sentenza della Corte di Cassazione, il futuro del Partito democratico, la sorte del governo Letta»: Franco Debenedetti utilizza l’arma della razionalità per descrivere l’Italia politica, e non solo, sospesa ancora una volta sul vicende giudiziarie del suo ex premier.

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→  agosto 30, 2013

Renzi ha conquistato notorietà e consenso come “rottamatore”. Adesso deve portarsi dietro il PD nel progetto di innovazione politica, dovrebbe avere il coraggio di trasformare in atto concreto il suo vecchio teorema (Berlusconi va sconfitto alle urne, non possiamo permetterci di farlo uscire di scena per via giudiziaria). E dopo di che il Partito Democratico dovrebbe seguirlo, a meno che non creda di potersi rafforzare con un tiro in porta senza portiere. In sostanza: deve accettare concorrenza elettorale vera, tra idee politiche, non tra somme di voti. Se mancano questi incentivi all’autoriforma e all’innovazione organizzativa, il PD rischia di essere, come dice Rosy Bindi, “il più grande gruppo misto della storia”. Certo che Renzi rischierebbe. Ma a guardar bene per lui oggi questa è l’unica strada.

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→  agosto 7, 2013


Al Direttore.

Non credo che B. abbia mai pensato che un Paese sia come un’azienda, solo più grossa. Che il suo fosse un partito azienda lo dicevano i suoi detrattori bonari, che gestisse il Paese come una (sua) azienda quelli arrabbiati: che in ogni caso siano metafore fuorvianti lo dimostra la lettera di ieri di Riccardo Ruggeri (amicus Plato).

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→  maggio 28, 2013


Chi sostiene l’ineleggibilità di Berlusconi si appoggia a una motivazione giuridica: per una legge del 1957 sono non eleggibili “coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese risultino vincolati con lo Stato per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica.”

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→  aprile 19, 2013


Un Parlamento spaccato in tre, sostanzialmente ingovernabile. Un partito, il Pd, che perfino i non simpatizzanti, ancora consideravano comunque affidabile e politicamente avveduto, lacerato da divisioni interne, attraversato da faglie che si intersecano, guidato in modo ad un tempo erratico e cocciuto. L’entrata in scena di una forza, il M5S, che programmaticamente si contrappone alla forma del sistema di rappresentanza parlamentare. Personaggi che hanno alle spalle una lunga storia politica e che accettano di essere candidati in base a sondaggi tra frequentatori di un web, non si sa quanti né come selezionati. E si potrebbe continuare, con lo sfarinamento di chi avrebbe dovuto rappresentare una soluzione nuove, e l’arroccarsi della destra. Questo mentre il Paese è nella situazione che conosciamo. Mai come adesso c’è stato da temere il peggio.

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→  aprile 9, 2013


Due pesi e due misure, sono quelli che usa Bersani nei riguardi di M5S da un lato, PdL dall’altro. E questo nonostante l’esplicito corteggiamento ai grillini si sia concluso con il famoso incontro in streaming tra le due delegazioni, risultato in un’umiliazione quale mai nella sua storia subì la sinistra italiana. Nonostante la democrazia diretta che hanno in mente i grillini sia inconciliabile con la democrazia rappresentativa, propria della Costituzione nostra e di tutti i Paesi che ci circondano, e degli assetti istituzionali preferiti dal PdL.

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