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→  giugno 22, 1994


E’ noto da tempo che le preferenze politiche non si dispongono lungo una linea, ma che occupano uno spazio che contiene anche altre direttrici: con qualche rozzezza semplificatoria possiamo immaginare un asse innovazione-conservazione in tradizionale destra-sinistra. La prima polarità è dotata oggi di un potenziale di attrazione assai maggiore dell’altra. Le forze progressiste apparivano ancora a dicembre ’93 posizionate sull’asse dell’innovazione: è successo che con la famosa ‘discesa in campo’ di Berlusconi, in pochi mesi il cosiddetto polo delle libertà è riuscito a occupare prepotentemente il quadrante dello spazio delle preferenze politiche. Questa, e non l’alleanza con Rifondazione, è la vera causa della sconfitta elettorale dei progressisti.

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→  giugno 1, 1994


I temi su cui la maggioranza ha vinto le elezioni (introdurre nel paese la mentalità di mercato, liberare le forze produttive, ammodernare il mercato finanziario) non sono esclusività della destra, ma sono condivisi da gran parte del Paese, sono di grande interesse anche per l’opposizione, almeno per una sua parte. Si rilevano però numerose contraddizioni interne. Questo governo ci è costato in Europa una perdita di credibilità. I nostri alleati temono i germi del fascismo (senza prefisso) e del razzismo. Della fiducia espressa con il voto, la maggioranza sembra voler fare un uso estensivo, pretendendo di godere di un avallo a priori su ogni questione.

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→  maggio 1, 1994


Perché Berlusconi non le vende? Le televisioni s’intende. Proviamo a far finta di non vedere il sorriso di sufficienza con cui si risponde alle domande che appaiono troppo ingenue, e a ragionarci su. Per motivi economici, si dice: ma è poi sicuro? Il valore di Fininvest dipende in gran parte dal good will del suo capo e fondatore: Berlusconi ha inventato la televisione privata in Italia, il suo successo è dovuto alla combinazione di geniali intuizioni, compresa quella di trovarsi le amicizie politiche giuste al momento giusto, e di quotidiana minuziosa attenzione ai dettagli.

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→  marzo 29, 1994


Soddisfatto per i risultati personali, combattuto da sentimenti contrastanti per l’esito negativo nei confronti delle sinistre. Il senatore progressista Franco Debenedetti ha ammesso: “una vittoria simile delle destre era inattesa. Certo una maggioranza relativa era scontata, e numericamente era credibile, ma non con questo scarto”.

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→  marzo 25, 1994


“Noioso”. così ha definito Franco Debenedetti, fratello del più noto Carlo, presidente dell’Olivetti, e candidato di spicco tra le liste torinesi dei progressisti, l’incontro televisivo avvenuto l’altra sera tra Silvio Berlusconi e Achille Occhetto.

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→  marzo 16, 1994


intervista di Alessandro Gilioli

Che cos’hanno in comune Gianni Agnelli, Carlo De Benedetti e l’ar­civescovo di Torino Giovanni Saldarini? Il collegio senatoriale. Il 27 Mar­zo voteranno tutti e tre nel «Torino 1», quello in cui si confronteranno il leghista Gipo Farassino, il centrista Valerio Zanone e il progressista Fran­co Debenedetti.

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