Lettera aperta dopo G8 e Telecom
Riguarda solo Ds e Margherita la crisi che attraversa la sinistra, o non finirà per ripercuotersi su tutto il Paese? Ci sono indizi che potrebbero alimentare questa preoccupazione.
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Lettera aperta dopo G8 e Telecom
Riguarda solo Ds e Margherita la crisi che attraversa la sinistra, o non finirà per ripercuotersi su tutto il Paese? Ci sono indizi che potrebbero alimentare questa preoccupazione.
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Per visualizzare il testo del ddl presentato dal senatore Debenedetti nel corso della passata legislatura, clicca qui
Ci sono delle coincidenze che colpiscono: il 27 Luglio 1999 depositavo in Senato la mia proposta di legge per aumentare il limite di velocità sulle autostrade, e il giornali del 27 Luglio 2001 riportavano la notizia che il ministro Lunardi lancia la sua analoga iniziativa. Io proponevo di aumentare il limite da 130 a 140 chilometri all’ora: il Ministro vuole portarlo a 160.
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Quanti voti hanno perso i DS…?
Quanti voti hanno perso i DS tra venerdì e domenica? Difficile pensare che ne abbiano conquistati, né tra quelli che condividono le ragioni dei 200.000 che hanno sfilato a Genova, né tra quelli che le avversano. A consuntivo si deve constatare che la «confusione» a cui Giuliano Amato, per carità di patria, attribuiva il comportamento del partito e da cui era scaturita la decisione di marciare a Genova insieme ai contestatori, è costata ai DS un prezzo assai alto: ridotta al ruolo di comparsa la loro presenza mediatica, agli occhi dell’opinione pubblica sono apparsi come quelli che dànno risposte assennate, ma che non incidono né sulla comprensione né sull’evoluzione del fenomeno che stanno commentando.
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Intervista di Alberto Mingardi
Ogni volta che riattacco il telefono con Franco Debenedetti, non riesco a fare a meno di chiedermelo. Ma che ci fa a sinistra, che cosa centra questo signore piemontese, aristocratico e liberista, coi Diesse e le loro magagne. Boh. Credo che la risposta stia in quelle facce da assalto alla diligenza di cui pullula la destra italiana.
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Intervista di G.D.M.
«È un errore infilarsi in un coacervo di contraddizioni com’è quello rappresentato dal popolo di Seattle. Questa non è politica, è solo turismo antiglobalizzazione». L’adesione della Quercia alla manifestazione di sabato del Genoa social forum non convince il senatore diessino Franco Debenedetti.
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Intervista di Patrizia Rettori
La tempesta Montedison si è abbattuta sul mondo politico con effetti singolari. Ulivo e Casa della Libertà erano uniti prima delle elezioni attorno al decreto varato dal governo Amato per sterilizzare il peso del colosso francese Edf. E lo sono anche adesso che nella partita è entrata la Fiat: il governo dichiara la sua neutralità, e l’ex presidente della Camera Violante apprezza. Eppure la vicenda ormai non è più solo nella scalata di un monopolista straniero ad una grande azienda italiana: il paesaggio finanziario può uscirne sconvolto, con il declino di Mediobanca e l’ascesa della Fiat. In più. ed è una malignità di dominio pubblico, tutto nascerebbe da un patto Agnelli-Berlusconi: l’Avvocato ha appoggiato il Cavaliere in campagna elettorale, il governo ricambia lasciando mano libera alla Fiat. Franco Debenedetti, senatore dell’Ulivo, dissente sia dal suo schieramento che dal governo.
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