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→  agosto 26, 1997


Con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” delle procedure per la costituzione del nucleo stabile, si è aperta la fase finale della vendita di Telecom.
Il risultato è prevedibile: quote di capitale molto frazionate, divise tra istituzioni finanziarie e qualche industriale, il chip assicurativo di qualche player mondiale, sempre che la gazzarra protezionistica non lo faccia dileguare.

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→  luglio 31, 1997


E se Fiat e Pirelli finissero, come Costa Crociere, comprate da un con­corrente straniero, che cosa ne sarà dell’Italia? Non «saremo colonia»? la domanda che si pone Piero Ottone nel suo attimo libro che appunto re­ca questo titolo. Per rispondervi ri­percorre i tentativi fatti dalle nostre maggiori imprese di acquisire con­correnti europei, parlando con Agnel­li di Citroën, con Pirelli di Continen­tal, con Carlo De Benedetti del Belgio (e curiosamente non ricorda le ini­ziative di Berlusconi, né i capitoli francesi della storia di Cardini: ep­pure anche loro all’epoca erano i mo­schettieri italiani).

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→  maggio 10, 1997


Il mondo delle grandi aziende si sta animando di importanti iniziative: l’accordo ENI-Enel per dar vita ad un nuovo soggetto nella produzione di energia; la possibile intesa tra Enel e Deutsche Telekom per far nascere un concorrente a Stet nella telefonia fissa; la partecipazione di Stet e Rai alla piattaforma satellitare.
Queste vicende sono state finora analizzate quanto alle loro conseguenze sul processo di liberalizzazione (aumenta o diminuisce la concorrenza?) o su quello di privatizzazione (aumenta o diminuisce la proprieta’ pubblica?).

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→  maggio 1, 1997


Se si lamenta che in Italia poche siano le aziende attive in settori tecnologicamente avanzati e’ anche perche’ la presenza di un’azienda di stato, in settori dove forte e’ la domanda pubblica, ha sottratto spazio all’iniziativa privata

Un anno e mezzo fa, Finmeccanica acquistava, per mille miliardi la Hartmann&Braun. “Agli investitori deve sembrare alquanto contraddittorio da un lato apprendere dal Ministro Clo’ che se l’Iri non vende e riduce l’indebitamento deve portare i libri in Tribunale, dall’altro vedere che un’azienda controllata dallo stesso IRI procede autonomamente ad acquisizioni ed espansioni”: commentai allora (La Stampa del 4.11. 95), guadagnandomi una risentita reazione personale dello stesso Fabiani.

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→  aprile 22, 1997


Al Direttore.

Credo fosse due anni fa, una calda giornata di sole. All’Università La Sapienza si dibatteva di liberalizzazione delle telecomunicazioni. E’ inaccettabile, sostenevo, che alla vigilia (fa fin tenerezza ripensarci!) del­la sua privatizzazione il monopolista pubblico si annetta anche il monopolio del cavo nelle città, e di I ì si conquisti l’ingresso nel settore te­levisivo. Lo sostenni con foga, tanto che Miro Allione, allora amministratore delegato di Stream, lasciò la sala indispettito. Se il suo suc­cessore Io sapesse avrebbe oggi un motivo in più per sorridere soddisfatto: Stet Telecom sta per concludere l’accordo che sancirà la sua entra­ta a vele spiegate nella televisione; non solo in quella via cavo, dove ormai più nessuno è in grado di contrastarla, ma in quella satellitare.

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→  novembre 28, 1996


Una lettera a Cecchi Gori

Caro Vittorio,
consentimi di porti pubblicamente una domanda che da qualche tempo mi frulla per il capo. Lo faccio con la franchezza che ti è cara. Ma che ne è del terzo polo tv? Non intendo TMC e Videomusic, i cui attuali limiti sono sotto gli occhi di tutti. Per terzo polo intendo l’ambizione di sfidare su tecnologie e contenuti, l’attuale sistema Rai – Mediaset. Consentimi però una premessa necessaria per il lettore.

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