→ ottobre 10, 2001

Nel piano di riordino delle Authority a cui sta lavorando il Ministro Frattini, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas non è nominata tra quelle di “primo livello”
Nel piano di riordino delle Authority a cui sta lavorando il Ministro Frattini, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas non è nominata tra quelle di “primo livello”; una voce giornalistica secondo cui le sue attribuzioni potrebbero essere conferite al Ministero dell’Industria non è stata smentita. Dell’iniziativa del Ministro molte cose sono condivisibili: riaggregare competenze, bloccare la tendenza al proliferazione, uniformare i trattamenti economici e commisurarli ai compiti; altre lo sono meno, come le bizantine distinzioni sulla natura, costituzionale o non, del bene da proteggere, e sulla gerarchia che ne deriverebbe.
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→ settembre 26, 2001

Sono economici gli interessi a cui di solito ci si riferisce quando si parla di conflitto di interessi. Esistono però, accanto a questi, anche conflitti di interessi politici. Non quelli della normale dialettica politica tra maggioranza e opposizione, ma quelli che sorgono quando a contrapporsi sono due interessi generali: come nel caso del falso in bilancio, inserito nella legge delega per la riforma del diritto societario, che questa settimana riceverà la definitiva approvazione in Senato. Da un lato c’è l’interesse generale di dare certezza agli operatori e promuovere lo sviluppo dell’economia, dall’altra l’interesse di salvaguardare il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato, che tra l’altro, riducendo i Costi di transazione, è condizione per lo sviluppo e l’efficienza.
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→ settembre 23, 2001

La sinistra è parte integrante della storia dell’Occidente e l’Occidente è il destino in cui la sinistra ha le proprie radici
Ho letto che un esponente nazionale dei DS, candidato alla segreteria, Giovanni Berlinguer, ha trovato “di una impressionante simmetria” l’invocazione ad Allah del talebano mullah Omar con la formula “God bless America” con cui il Presidente George W. Bush chiude i suoi discorsi. Non sono d’accordo. Considero affermazioni come questa un grave errore.
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→ luglio 27, 2001

Un’occasione per il capitalismo privato italiano
All’inizio del 1998, discutendosi in Parlamento il TUF – più noto come legge Draghi -, pensai di creare un’occasione in cui il capitalismo privato italiano dicesse la sua su un progetto che introduceva nel nostro ordinamento regole di corporate governance su cui si era discusso per decenni. Organizzai un convegno, in cui da un lato c’erano le istituzioni, il Tesoro con Mario Draghi e la Consob con l’allora presidente Tommaso Padoa Schioppa; dall’altro protagonisti del grande capitalismo privato, Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Fedele Confalonieri, Pietro Marzotto, Don Moore, Francesco Trapani, Marco Tronchetti Provera. E, a completare il quadro, le due Fondazioni bancarie torinesi, Compagnia di S.Paolo e CRT, che convinsi a sponsorizzare il convegno.
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→ luglio 24, 2001

Quanti voti hanno perso i DS…?
Quanti voti hanno perso i DS tra venerdì e domenica? Difficile pensare che ne abbiano conquistati, né tra quelli che condividono le ragioni dei 200.000 che hanno sfilato a Genova, né tra quelli che le avversano. A consuntivo si deve constatare che la «confusione» a cui Giuliano Amato, per carità di patria, attribuiva il comportamento del partito e da cui era scaturita la decisione di marciare a Genova insieme ai contestatori, è costata ai DS un prezzo assai alto: ridotta al ruolo di comparsa la loro presenza mediatica, agli occhi dell’opinione pubblica sono apparsi come quelli che dànno risposte assennate, ma che non incidono né sulla comprensione né sull’evoluzione del fenomeno che stanno commentando.
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→ luglio 3, 2001

Se un Paese adotta misure protezioniste, soleva dire Giuliano Amato quand’era presidente dell’antitrust, sono i suoi cittadini che finiscono per pagarne il costo. Anche se lo fa a fin di bene, avrebbe dovuto aggiungere: c’è infatti sempre il pericolo che un provvedimento protezionista scappi di mano, e finisca per sortire conseguenze molto diverse dalle intenzioni di chi l’aveva proposto. Per ironia del destino, è proprio quello che sta succedendo con il decreto del suo Governo che sterilizza al 2% il diritto di voto di quel 20% di azioni Montedison che Edf aveva rapidamente messo insieme.
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