→ Iscriviti
→  gennaio 28, 2003

il_riformista
“Spero”, scrive Sergio Cofferati a conclusione della sua intervista a Reset, “che anche il mio amico Franco Debenedetti si sia a questo punto convinto di aver sbagliato quando si è astenuto sulla legge Cirami”. Non mi sono astenuto, non avrei potuto neanche se avessi voluto, perché tutta l’opposizione scelse di non partecipare al voto finale del 24 Ottobre. Ma neppure penso di aver sbagliato: perché l’astensione, che proponevo dalle colonne del Riformista, era volta a dare non un giudizio politico sul merito della legge, ma un segnale del successo nella nostra battaglia.

leggi il resto ›

→  novembre 29, 2002

il_riformista
Il desiderio dei militanti di votare non rende il metodo né efficace né democratico

Se scommettete su quale ragazza vincerà il concorso di bellezza, ammoniva John Maynard Keynes, non puntate su quella che vi piace di più, ma su quella che ritenete piacerà di più agli esaminatori. Il ragionamento si applica anche quando si deve scegliere non “la più bella del reame”, ma il candidato alle prossime elezioni politiche. Il metodo delle primarie, che gode di grande popolarità nella sinistra soprattutto in quella ulivista, passerebbe il test di Keynes o no?

leggi il resto ›

→  novembre 15, 2002

il_riformista
La visita del Papa alla Camera

Caro Direttore,

“Noi crediamo che il Papa in Parlamento non costituisca nessun pericolo per l’autonomia di Cesare”, scrive il Riformista. Per Giuliano Ferrara “ascoltare il capo della Cristianità non può nuocere alle Camere riunite”; e invita a riconoscere la “vividezza e l’interesse intellettuale e spirituale” dei discorsi papali. Oscar Giannino ricorda la statura che fa di questo Papa “un gigantesco magnete spirituale che ha cambiato la storia del ’900″.

leggi il resto ›

→  ottobre 23, 2002

il_riformista
Giustizia. Governo ridicolizzato e legge migliorata

Il Governo avrà pure la sua legge, ma il prezzo politico che paga è disastroso: questo il giudizio che si può dare sulla vicenda della legge Cirami, alla vigilia della sua approvazione da parte del Senato. Disastroso per l’immagine pubblica del Governo, per la compattezza della sua maggioranza, per gli stessi fini che la legge si proponeva.

leggi il resto ›