→ settembre 18, 2010

Lettera al direttore
“We just think it’s important to be aware and always be remembering”, fa dire Jonathan Franzen in “Freedom” all’ebrea Tamara. Una consapevolezza e una memoria che molti, che pur non hanno tutti i nonni ebrei (e magari nessuna nonna), considerano costitutive della propria identità. Per questo, quel “con sangue ebreo” nel pedigree di Sarkozy, sul suo giornale, mi ha colpito “come una stonatura”.
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→ settembre 11, 2010

INCHIESTA DI MARIANNA RIZZINI
Il successo del TG di Enrico Mentana dimostra che l’informazione ingessata esiste solo per chi la fa. Il sistema televisivo si autoregola, basta innovare.
Enrico Mentana ha fatto il botto al Tg7 (nove per cento di share con picchi oltre il dieci) e un dubbio sorge spontaneo: non è che bastava mettersi lì e fare televisione (e investire, nel caso dell’imprenditore-editore) per vedere l’anomalia televisiva italiana tirare fuori gli anticorpi per curarsi da sola?
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→ agosto 31, 2010

Lo psicoromanzo Fiat.
Caro Direttore,
Si nasconde un’ambiguità di fondo nell’usurato adagio, secondo cui ciò che è bene per la Fiat (o per GM) è bene per il Paese, tant’è che la frase la si può anche girare al contrario. Che cosa viene prima? E’ il bene dell’azienda a produrre quello del Paese o viceversa? Questa ambiguità può dar ragione a Sergio Marchionne dei malintesi, anche illustri, che hanno indotto a considerare alla stessa stregua due episodi, Melfi e Pomigliano, che sono invece di natura affatto diversa.
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→ agosto 26, 2010

Lettera al Foglio
A causa della legge che chiude le pendenze Mondadori col fisco, Vito Mancuso (forse) “se n’è gghiuto”: glielo impone l’etica, stella polare del suo magistero. Ma etica è meditare prima di giudicare, coltivare i dubbi insieme alle certezze. Questa legge, per la sua origine, è sicuramente “ad aziendam”: non potrebbe essere “ad aziendas”?
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→ agosto 24, 2010

Intervista a Franco Debenedetti
Cosa c’è dietro il muso duro di Marchionne a Melfi
I riformisti un po’ spiazzati dalla Fiat che corre sulle relazioni industriali
Ma c’è del metodo dietro il pugno di ferro di Sergio Marchionne? Oppure il manager italo-canadese, a forza di azioni dimostrative, farà vittime soprattutto tra chi, nel sindacato, nei partiti e pure nel governo, vuol collaborare al successo di Fabbrica Italia? Domande legittime dopo che, alle 13 e trenta di ieri, è ufficialmente iniziato l’autunno caldo dell’industria italiana.
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→ agosto 12, 2010

Le alleanze ad personam e la storia di un programma politico
Caro Direttore,
saranno i numeri primi, scrive al Foglio Rino Formica, a definire la nostra scena politica: ripudiato il 2 del maggioritario, saltando il 3 e il 5, 7 han da esserne gli attori. Sono più o meno sette i grani del rosario delle opposizioni che, dopo avere per anni gridato contro le leggi ad personam, oggi si uniscono in un’alleanza ad personam: con chiunque, guidati da chiunque, pur di mandar via Berlusconi.
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