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→  settembre 25, 2012


Fiat non fa più auto, Chrysler va benone. Marchionne, la politica, il capitalismo.

Forum che si è tenuto ieri nella redazione del Foglio con la partecipazione di Franco Debenedetti (imprenditore, già senatore dei Ds), Oscar Giannino (editorialista), Giorgio Meletti (giornalista economico del Fatto quotidiano), Riccardo Ruggeri (già dirigente Fiat) e Giuliano Ferrara (direttore del Foglio).

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→  marzo 3, 2012


di Giuliano Ferrara

Sarebbe una trasandatezza far finta di niente, via. Con le dimissioni di Berlu­sconi e l’avvento di Monti di qui alla prima­vera elettorale del 2013 è successo qualco­sa. E per far ripartire la democrazia politi­ca sospesa bisogna capire nella sostanza che cosa sia successo davvero. Fate come me, prendete un foglio bianco e segnate i punti di divisione degli scorsi vent’anni su una colonna, sull’altra gli obiettivi comuni ai governi di ogni segno e alle diverse cul­ture politiche, comuni a “tutti” (escluse le ali più radicali). Vedrete che, alla luce del­la crisi e del montismo tecnocratico, “tut­ti” è parola nuova.

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→  maggio 24, 2011



dalla rubrica Peccati Capitali

Un mio amico di Londra, viste un paio di puntate di “Radio Londra” sul TG1, mi scrive indignato: trova oltraggioso al limite dell’oscenità usare la famosa sigla per una trasmissione a suo parere patetica e becera. Qualcosa non mi torna. Non nel giudizio sulla trasmissione, dove ciascuno é libero di avere le sue opinioni: ma é logicamente corretto che, se questo è negativo, sia automaticamente da condannare anche l’uso della sigla?

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→  ottobre 6, 2010


di Giuliano Ferrara.

I consigli al governo in una ricerca di prossima pubblicazione del capo economista di Bankitalia: non solo modello tedesco

Una politica industriale serve, purché non ricalchi quella discrezionale e dirigista degli anni Settanta, e si ispiri al modello tedesco non solo nelle relazioni sindacali ma anche come proiezione del sistema paese. Sono le indicazioni contenute in un paper in corso di limatura scritto anche dal capo dell’area ricerca economica della Banca d’Italia, Salvatore Rossi.

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→  ottobre 4, 2010


di Giuliano Ferrara

Ci sono cose insopportabili al gusto del mondo. Una di queste è la destra. La destra che parla a voce alta, che pretende di avere dei diritti, che strepita e gesticola e magari bestemmia, oppure che prega e assume pose devote. Bestemmia o preghiera, aggressività o vittimismo, non importa.
La destra è sempre repellente. Non corrisponde al canone del mainstream, dell’ideologia corrente. Una volta è troppo ignorante. Un’altra volta è sofisticata in modo luciferino, è cultura caduta dall’empireo delle buone intenzioni solidali, è esoterismo, elitismo. La destra non piace al punto che contro di lei è eccitante la bastonatura.

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→  settembre 18, 2010


Lettera al direttore

“We just think it’s important to be aware and always be remembering”, fa dire Jonathan Franzen in “Freedom” all’ebrea Tamara. Una consapevolezza e una memoria che molti, che pur non hanno tutti i nonni ebrei (e magari nessuna nonna), considerano costitutive della propria identità. Per questo, quel “con sangue ebreo” nel pedigree di Sarkozy, sul suo giornale, mi ha colpito “come una stonatura”.

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