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→  novembre 19, 1997


La vicenda iniziata con l’OPA ostile delle Assicurazioni Generali sulle Assurances Generales de France, diventata battaglia con la contro-OPA amichevole della tedesca Allianz, ha una sua straordinaria importanza anche sotto un duplice profilo che ci aiuta a comprendere che cosa e’ davvero l’Europa dell’euro.
Il primo aspetto riguarda le inevitabili conseguenze che investono le forme giuridiche stesse dell’impresa, i modelli nazionali affermatisi, la Hausbank in Germania, i noccioli duri in Francia.

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→  ottobre 17, 1997


La ricomposizione della crisi è un fatto positivo: ma il prezzo pagato è chiaro ed è duplice. Sul piano de­gli equilibri politici, ha sicuramente ragione Prodi a sostenere che «il governo è lo stesso e non ha cambiato natura»; tuttavia osservatori interni ed internazionali dei più diversi orientamenti hanno concordemente rilevato che a mutare segno è stata la coalizione, accentuando an­cor più il peso della componente di sinistra. Sul piano dei contenuti stanno l’accettazione, sia pure rinviata nel tempo e rimandata alla contrattazione tra parti sociali, del principio della riduzione dell’orario a parità di salario, e la rinuncia a incidere sul nodo previdenziale. Quanto agli altri due punti – il rinvio sine die delle privatizzazioni di Enel ed Eni, e la nuova missione per l’Iri – è un mistero se il governo si riterrà vincolato alle promesse fatte da Prodi o se si avvarrà del silenzio osservato a crisi risolta.

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→  luglio 9, 1997


Sulla minimizzazione degli interventi politico-giudiziari nelle questioni legate ai licenziamenti

” Ma l’hanno almeno letto?” questa la domanda che vien da farsi dopo le reazioni – da parte dell’ala estrema del sindacato, ma anche di alcuni colleghi in Senato – al disegno di legge sui licenziamenti, che insieme a Pietro Ichino, ho presentato martedi’ a Milano. Sarebbe una conferma che quello dei licenziamenti e’ in Italia un argomento talmente tabu’ da non potere neanche essere oggetto di discussione.

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→  aprile 25, 1997


Caro Michele,

molte occasioni che ci han­no accomunato nei giudizi critici per la sopravvivenza nella politica italiana di visioni ostili al mercato, ho considerato il tuo impegno diretto un fatto molto positivo nel pano­rama politico, mi sono since­ramente rallegrato per il tuo ingresso in Bicamerale.

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→  ottobre 18, 1996


Entrare in Europa per obbligarci a risanare la finanza pubblica o ammodernare la nostra economia per entrare in Europa? Il Governo, con la finanziaria, ha deciso: il 3% a tutti i costi, e con tutti i mezzi, nel 1997. Impegnando il paese un disperato corpo a corpo con i numeri, il Governo dichiara di credere che solo costretti dal vincolo sappiamo praticare la virtù di bilancio. Anzi, che la nostra virtù sta nel pagare per comprarci un vincolo.

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→  ottobre 8, 1996


I toni concitati delle baruffe tra cancellerie rischiano di far passare in secondo piano l’essenza della questione europea.
Pagare tanto, discutere poco, ed essere contenti: questo finora il paradossale atteggiamento degli italiani verso l’Europa. Solo adesso che ci si presenta il conto – che ancora una volta viene detto finale – si incomincia a discutere; e si discute, ancora una volta, del prezzo del biglietto – la tassa per l’Europa – non del viaggio che ci aspetta, tantomeno di come prepararcisi.

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