→ febbraio 16, 1996

Sulle ragioni per vendere separatamente le aziende facenti capo alle sub-holding Stet e Finmeccanica non sarebbe neppure il caso di ritornare, tanto esse sono forti: il maggior valore che così si fa emergere, stimato in 10mila miliardi, gli investitori in tutto il mondo preferendo aziende focalizzate alle conglomerate; la vivacizzazione della Borsa, arricchita dalla presenza di un maggior numero di valori; assetti di settore più aperti a soluzioni concorrenziali e liberati dalle opacità dei rapporti infra-gruppo. Tutti argomenti già sostenuti in un precedente articolo («Il Sole-24 Ore» del 2 febbraio scorso). Ma poiché l’amministratore delegato Stet, Ernesto Pascale, obietta («Corriere della Sera» del 7 febbraio) che questo processo introdurrebbe un ritardo di quindici mesi per sole «operazioni fiscali e di scorporo», si riprende l’argomento più in dettaglio. Risulterà dimostrato il contrario: il guadagno di tempo è una ragione Che si aggiunge a quelle già esposte a favore della vendita per aziende separate.
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→ febbraio 10, 1996

La questione torna alla mente a proposito di un progetto governativo secondo cui le attività di gestione dei sistemi informatici della Ragioneria Generale dello Stato e del ministero delle Finanze, attualmente affidate a società del Gruppo Finsiel, dovrebbero essere scorporate, e conferite a una nuova società interamente di proprietà dello Stato.
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→ febbraio 9, 1996

Intervento di Franco Debenedetti
Invitato a parlare dell’attualità del pensiero di Sturzo in materia economica, mi sono accorto che era stato dato al mio intervento un titolo piuttosto contradditorio. Infatti, “L’economia: Stato sociale contro lo statalismo” è un nonsense che avrebbe fatto rigirare Sturzo nella tomba. Perché non vi siano dubbi, il titolo esatto è: “Contro lo stato sociale e lo statalismo”.
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→ febbraio 9, 1996
Roma, 9 febbraio 1996
Convegno: ‘Se ci fosse Don Sturzo’
Amici di liberal
Invitato a parlare dell’attualità del pensiero di Luigi Sturzo in materia di economia, non essendone conoscitore né per ragioni storiche né per studi accademici, mi ritengo dispensato dal compito di delinearne, proprio qui, e proprio di fronte a tanti che ne sono studiosi esegeti e interpreti autorevolissimi, l’impianto teoretico e la ricchissima articolazione: dall’esperienza municipale a Caltagirone, attraverso la fondazione del Partito popolare, l’esperienza parlamentare, l’opposizione al fascismo, gli approfondimenti durante il lungo esilio, fino alle battaglie politiche dei suoi ultimi sette anni.
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→ febbraio 7, 1996

La nuova legge americana, sulle telecomunicazioni, che elimina i vincoli che finora segtmentavano il mercato – tra telefonia a lunga distanza e telefonia urbana, tra cavo e telefono, tra produttori e distributori di programmi – è stata accolta con perplessità, o con esplicita preoccupazione, da alcuni nostri autorevoli commentatori.
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→ febbraio 2, 1996

Il proposito di vendere subito e separatamente le quote di partecipazione dell’Iri nelle società quotate facenti capo al gruppo Stet si è fatta dunque strada nei vertici dell’Iri. Chi questa tesi sosteneva fin dal 1992 non si rallegra che a ciò si sia giunti sotto la pressione dei debiti anziché per ragioni a suo tempo avanzate: ampliare il sistema industriale italiano, rafforzare la Borsa, dare trasparenza nei rapporti di fornitura infragruppo, aumentare la concorrenza.
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