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→  luglio 30, 1998


Le grandi manovre nel settore delle telecomunicazioni regalano emozioni agli appassionati del genere: lunedì viene annunciato il mega accordo tra AT&T e British Telecom; appena 24 ore dopo quello tra GTE e Bell Atlantic. E si attende il colpo da mille miliardi di dollari: tanto per capirci, quanto noi tutti in Italia produciamo in un anno. Ma dietro i commenti “tecnici” fa capolino, a volte sottaciuta, a volta esplicita, la domanda vera: e noi? Una domanda dietro cui sta non la curiosità di sapere quando “noi” potremo usufruire dei servizi della nuova azienda, ma il timore che questo sia un brutto colpo inferto alla “nostra” compagnia telefonica. Insomma una domanda fatta a nome di “noi” in quanto “cittadini” di Telecom, più che di “noi” consumatori. Insomma, vorremmo sapere, questa è per “noi” una sconfitta? E se c’è sconfitta chi è il colpevole?

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Pubblicato In: Giornali, Il Messaggero
→  luglio 28, 1998


Qualcuno prima di me ha menzionato la verifica di maggioranza: non è la sola verifica, dato che nello stesso periodo di tempo dovrà partire la verifica degli accordi del 1993, conclusi da Ciampi a seguito dell’accordo del 1992 di Amato, cui sostanzialmente siamo debitori del successo dell’entrata in Europa. I temi delle due verifiche sono connessi per più ragioni: in primo luogo perché — come è stato più volte ricordato — il problema del Mezzogiorno riguarda tutto il Paese e gli strumenti di intervento mirati diventano sempre meno praticabili. In secondo luogo perché l’emergenza occupazione, che è la parte più visibile dei problemi del Mezzogiorno, è legata secondo i più al reperimento delle risorse, e questo problema è necessariamente connesso ad uno dei temi centrali della verifica dell’accordo del ’93, ovverosia la riforma della previdenza.

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Pubblicato In: Varie
→  luglio 28, 1998


Si avvicina il momento cruciale del passaggio in commissione al Senato del disegno di legge delega sul riordino delle Fondazioni bancarie. Il dibattito sulla vendita delle banche è scivolato in secondo piano: le Fondazioni che vogliono vendere lo stanno facendo sotto la spinta delle forze di mercato, gli incentivi fiscali appaiono sempre più un abbellimento superfluo. La vera questione che resta aperta riguarda il patrimonio, la possibilità che le Fondazioni lo usino per partecipare al controllo di società quotate.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  luglio 24, 1998


Giano bifronte, questo il simbolo che si dovrebbe scegliere per il problema delle casse di risparmio: a indicare non solo l’incompiuta separazione tra fondazioni e banche, ma anche la doppiezza e l’ambiguità che sembrano inseguire questo problema come una maledizione. Ora l’ambiguità rischia di diventare definitiva, di diffondersi e contagiare anche il sistema delle società private: se la legge in discussione in questi giorni al Senato non dovesse essere emendata.

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Pubblicato In: Varie
→  luglio 19, 1998


La scorsa settimana sul settimanale Liberal, autorevoli economisti criticavano il modo con cui si è privatizzato e denunciavano lo stallo in cui si troverebbe il processo. Che dire allora di quello che sta accadendo in questi giorni a Torino, nella parte più moderna del Paese, vicina all’Europa, abituata a raccogliere la sfida della concorrenza a proposito dell’Azienda Energetica Municipale? Non ci si riferisce alla polemica, ambigua e strumentale, aperta all’ultima ora da Rifondazione Comunista.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  luglio 16, 1998


Un esame di coscienza e una proposta capace di mandare ai mercati (anche agli imprenditori che Ciampi accusa di neghittosità) un segnale chiaro
Appena ho letto la puntigliosa ed orgoglisa rivendicazione del Ministro Ciampi delle privatizzazioni effettuate, ho fatto un esame di coscienza.
Quando poi ho letto il rimbrotto di Ciampi ai nostri imprenditori, che avrebbero investito troppo poco, mi è parso ci fosse un nesso tra le due cose.

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Pubblicato In: Varie