→ dicembre 11, 2001

Ancora un paio di giorni e il quadro legislativo in cui opereranno in futuro le Fondazioni bancarie sarà stato definito. Dopo gli interventi di Amato, Dini, Ciampi e Visco, l’approvazione da parte della Camera del testo Tremonti metterà la parola fine a questa lunga vicenda (un’eventuale modifica del Senato rischierebbe infatti di avere per conseguenza il ricorso all’esercizio provvisorio). E’ quindi della massima importanza che Governo e Parlamento dedichino le poche ore che rimangono a un’ultima, approfondita e spassionata disamina della questione vera, in fondo l’unica, che ancora desta perplessità: siamo sicuri che lo schema proposto dal Governo porterà alla totale privatizzazione delle banche? Siamo sicuri al 100%?
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→ dicembre 10, 2001

La questione giustizia è intrecciata, da almeno dieci anni, alle più rilevanti vicende politiche; occupa quotidianamente pagine di giornale; interessa personalmente milioni di cittadini. E invece nelle mozioni congressuali dei Ds la questione ha un ruolo secondario: nella mozione Fassino è al quindicesimo posto, in quella Morando è menzionata solo per il funzionamento della macchina giudiziaria.
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→ dicembre 5, 2001

L’aspetto programmatico e quello politico nella questione giustizia
La questione giustizia è intrecciata, da almeno 10 anni, alle più rilevanti vicende politiche; occupa quotidianamente pagine di giornale; interessa personalmente milioni di cittadini. E invece nelle mozioni congressuali la questione ha un ruolo secondario: nella mozione Fassino è al 15esimo posto, in quella Morando é menzionata solo per il funzionamento della macchina giudiziaria.
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→ dicembre 5, 2001

Fondazioni bancarie: Debenedetti contro Tremonti
Controllo da parte degli elettori su come le Fondazioni spendono il reddito del loro patrimonio; controllo da parte del mercato sugli assetti proprietari delle banche e sulla loro gestione: questi i due principi che negli ultimi anni i governi hanno cercato di affermare in nome dell’interesse generale e dell’efficienza allocativa; questi i principi alla cui applicazione si sono opposti gli interessi coalizzati intorno alle Fondazioni.
Voglio far credito a Tremonti – e non è poco – di volersi porre in linea di continuità con i suoi predecessori Amato, Dini, Ciampi, Visco, e credere che la modifica che egli propone alla normative sulle Fondazioni sia ispirata a quei principi. E’ in questa ottica che intendo indicare le ragioni di consenso e quelle di dissenso
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→ dicembre 5, 2001

Proposta paradossale: riunire le partecipazioni di Stato. Richiamando Armani e Pini.
La Borsa incerta, gli investitori prudenti, i raider latitanti, la minaccia di recessione sull’economia: mai il momento è stato così favorevole. Il Governo deve cogliere la magica congiuntura e prendere una decisione netta e radicale: istituire il Ministero delle Privatizzazioni.
Perché tenere parcheggiate le partecipazioni dello Stato, ENI, ENEL, Alitalia, Finmeccanica, Ferrovie, Poste e quant’altro? Unifichiamole nella perfezione dell’ossimoro: “privatizzazioni”, l’impegno preciso; “ministero”, la garanzia di prudenza.
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→ novembre 26, 2001

Caro Direttore,
mi fa molto piacere vedere che l’appello che feci, con Modigliani, Sylos Labini, Baldassarri e Prodi, contro lo stralcio della riforma pensionistica imposto dai sindacati al primo governo Berlusconi (“E’ un patto miope”, Corriere della Sera del 4 Dicembre 1994) è ricordato come un fatto di qualche rilievo: ancora lunedì da Angelo Panebianco.
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