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→  gennaio 21, 2002


Il dibattito sull’”emergenza democratica” aperto da Salvadori e Macaluso: i due volti dell’opposizione.

Questione giustizia. Dopo l’esortazione di Borrelli di passare alla resistenza, dopo le clamorose manifestazioni che hanno segnato l’apertura dell’anno giudiziario, il vice presidente del CSM, Giovanni Verde, si domanda se ” a questo punto non sia meglio reintrodurre l’autorizzazione a procedere per i reati commessi da deputati e senatori con effetto anche sui processi in corso”. Tanto basta perché Giuseppe D’Avanzo (La soluzione del cavaliere, Repubblica, 16 Gennaio 2002) si chieda, retoricamente, se la sua uscita sia stata “anticipata o addirittura concordata con il presidente della Repubblica”; e “annota in taccuino” che ” il Capo dello Stato, pur consapevole che la proposta Verde può essere delineata come tentativo di mediazione del Quirinale, non ha speso una parola per prenderne le distanze”.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  gennaio 14, 2002


Lettera a Panorama

Caro Direttore,

ho anni abbastanza per ricordare la lunga serie di svalutazioni che hanno segnato la storia della lira, e le loro disastrose conseguenze: le tragiche ingiustizie a danno dei più deboli, le scelte economiche distorte, gli investimenti non osati.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  gennaio 2, 2002


Sono debitore di una risposta alla replica che su queste colonne mi ha riservato Gianni Vattimo. Ma prima di parlare dei due punti di dissenso che egli individua, c’è una questione da affrontare, e cioè il giudizio che si dà sulla situazione politica dopo le elezioni del maggio 2001.
“Questo non è un regime” scrivo io. L’articolo di Vattimo invece è punteggiato di espressioni e riferimenti che rivelano un’opinione opposta.

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Pubblicato In: Varie
→  dicembre 29, 2001


Risposta a Vattimo e ai buoni sentimenti

Gianni Vattimo, che mi prende a simbolo di chi va “da sinistra a destra in nome dello sviluppo” (“l’Unità” del 27 Dicembre), si decida: o le tesi che io sostengo e diffondo gli provocano “sempre più marcati dissensi”, oppure i miei sono veramente quello che gli appaiono, e cioè dei “tradimenti“. C’è una radicale differenza: i dissensi li si discute, i traditori si condannano. Nel primo caso si parla di logica e di politica. Nell’altro si istruisce un processo: in cui chi si ritiene giudice in quanto depositario della verità indaga sulle “evoluzioni”, soppesa le aggravanti per chi ha “persino” responsabilità parlamentari, chiede la damnatio di chi “(ancora?) non ha compiuto” una così “stupefacente evoluzione”, “inspiegabilmente sempre più berlusconiana”. “Francamente” sorprendente!

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Pubblicato In: Varie
→  dicembre 24, 2001


Il governo fissi i termini

«Due reti tv della Rai si possono vendere, ma non svendere», ha dichiarato il presidente del Consiglio nella conferenza stampa di fine anno.
Io avanzo una proposta al centro-sinistra: isolare questa affermazione dagli altri temi su cui si è accesa la discussione, e prenderla sul serio. Quindi impegnarsi a non usarla a fini di polemica e applicarsi invece in modo costruttivo perché diventi un progetto preciso.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  dicembre 13, 2001


Il quotidiano DS cavalca la Piazza. Ma per quelli che dissentono

A descrivere i problemi che travagliano i DS, l’Unità del 28 Novembre vale più di un congresso: un numero da conservare. Nicola Tranfaglia lamenta le 7 Tv per un solo padrone: sacrosanta denuncia, la sua, della concentrazione di tutto il potere televisivo in una sola persona. Ma denuncia contro ignoti: non ci sono stati, per lo storico torinese, colpevoli nella sinistra quando era al governo, per non aver previsto questo esito e per non avervi posto mano in 5 anni; né ci sono colpevoli ora. Resta solo il problema, un oggetto da contemplare, utile per muovere gli animi all’indignazione.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama