Imbavagliati dall’Unità

dicembre 13, 2001


Pubblicato In: Giornali, Panorama


Il quotidiano DS cavalca la Piazza. Ma per quelli che dissentono

A descrivere i problemi che travagliano i DS, l’Unità del 28 Novembre vale più di un congresso: un numero da conservare. Nicola Tranfaglia lamenta le 7 Tv per un solo padrone: sacrosanta denuncia, la sua, della concentrazione di tutto il potere televisivo in una sola persona. Ma denuncia contro ignoti: non ci sono stati, per lo storico torinese, colpevoli nella sinistra quando era al governo, per non aver previsto questo esito e per non avervi posto mano in 5 anni; né ci sono colpevoli ora. Resta solo il problema, un oggetto da contemplare, utile per muovere gli animi all’indignazione.

Non la contemplazione, ma l’azione, è ciò che il filosofo Gianni Vattimo invoca “se la sinistra toglie il lutto”: sciopero, meglio se generale, ostruzionismo parlamentare, manifestazioni anti-Previti davanti al Tribunale di Milano; e per i no-global, una prospettiva di impegno politico ” un po’ meno sbiadita”.

All’interno il direttore Furio Colombo chiude la polemica sul giustizialismo sbarrando la porta: il termine designa a suo dire solo il movimento politico argentino fondato negli anni 50 da Juan Domingo Peròn. Il significato che circola in Italia (anche tra i lettori dell’Unità) di volersi procurare vantaggi politici con strumenti giudiziari, è un falso, opera di Berlusconi: se non la legge, almeno la sinistra condanni non solo chi fabbrica, ma anche chi spaccia monete false.

Conflitto di interessi, movimentismo, giustizialismo, tre temi di grande presa: insisterci è un’idea azzeccata dal punto di vista editoriale. L’Unità vende infatti 90.000 copie, ma è, come recita il colophon, “quotidiano dei Gruppi Parlamentari dei DS”. E in politica questi temi, che già non sono bastati per vincere le ultime elezioni, a meno di fatti clamorosi, saranno ancor meno utili, da qui a 4 anni, per convincere quel ceto medio da cui dipende il successo di una forza di governo.

Sono quindi ormai in molti, tra i DS, a chiedersi se per la sinistra l’Unità non rappresenti, tra i tanti, un problema politico in più. Non perché non sia legittimo che a sinistra ci sia chi creda di risolvere tutto con piazze e processi, ma perché è grave che non si dia voce a chi la pensa diversamente.

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