Giusto l’obiettivo, sbagliato il metodo

maggio 24, 2001


Pubblicato In: Varie


Intervista di Eugenio Corsaro

L’obiettivo lo convince, il metodo per  raggiungerlo meno. Franco Debene­detti, economista e per la terza volta se­natore ds, ci mette un po’ prima di esprime il proprio giudizio sulla vicenda. Ri­flette a lungo, poi misura le parole e spiega: «Partiamo dal punto che gli interessi prevalenti sono quelli dei consumatori e degli investitori. E indubbio che la politi­ca francese ha ostacolato la liberalizza­zione del mercato elettrico danneggiando i consumatori. Questa azione va contrastata con una risposta politica. Bisogna far sì che il caso Edf diventi l’occasione per un’azione congiunta che parta dall’Italia e coinvolga Spagna e Inghilterra. Nel­l’Europa del mercato unico bisogna evi­tare che imprese di stato di un paese si espandano nei territori che gli altri paesi hanno reso liberi.

Domanda. Allora che cosa è che non la convince?
Risposta. Che bisogna porsi anche il problema dei diritti degli azionisti. Di tut­ti, quelli di Montedison, come di quelli del­le banche azioniste. Senza dimenticare che garantire la certezza del diritto, non cam­biare le regole del gioco in corsa, sono co­se importanti se si vogliono attirare inve­stimenti stranieri nel nostro paese.

D. I suoi dubbi riguardano i fonda­menti del decreto?
R. Non sono un giurista, ma non vedo come si possa sterilizzare il voto di un azionista di minoranza di un’azienda pri­vata. A meno che non sia un espediente tattico per guadagnare tempo, in funzio­ne dell’obiettivo strategico

D. Invece destra e sinistra dicono in­sieme: non passa lo straniero.
R. Ma la nazionalità non c’entra. Il pro­blema non è che Edf sia francese, ma che sia pubblica. Tra l’altro se assumesse il controllo di Montedison, ci sarebbe una riduzione di concorrenza. Edf è già un player sul mercato italiano, con il 10% dei rifornimenti.

D. Enel e France télécom hanno po­tuto comprare Infostrada. Che cosa cambia?
R. Domanda giusta. Le vicende Wind prima e Infostrada poi indeboliscono la posizione italiana: mica abbiamo steriliz­zato la quota France Télécom in Wind! La risposta vera a Edf è fargli concorrenza, ‘dimostrare che un privato è più efficiente di uno pubblico. Gliela faccia un’ Enel tut­ta privata, concentrata a fare solo il suo mestiere, vendendo Wind e lasciando sta­re gli acquedotti, in Italia e altrove. Glie­la faccia in Europa, e anche in Francia do­ve gli spagnoli hanno dimostrato che si può entrare.

D. Intanto è stata chiesta la sospen­sione della gara Genco. La convince?
R. Per carità, ma che giochiamo a farci del male? Al contrario si deve accelerare, non solo, ma ampliare le quote di merca­to a disposizione dei privati. Per vendere non c’è solo la strada di fare delle Genco, le centrali si possono anche vendere una per una. Si fa prima.

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