→ marzo 9, 1993
Il grande vuoto è incominciato sabato pomeriggio. La notizia dei decreti Amato-Conso era arrivata ai giornali venerdì sera, dopo un lunghissimo Consiglio dei ministri: i commenti erano frammentari, a volte incerti: sembrava che nessuno volesse crederci, che la politica aspettasse tempo per capire, prima di reagire. E domenica, con i commenti e gli editoriali dei giornali, è incominciato il tam-tam delle telefonate: e quindi gli inviti a preparare appelli, mandare fax, organizzare proteste. Anche quando si è saputo che il Capo dello Stato aveva deciso di non controfirmare il decreto, la mobilitazione è continuata, come se non si volesse perdere la seriazione di sentirsi partecipi e protagonisti di nuovo.
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→ febbraio 28, 1993
La vasta categoria di imprese, invece di dedicarsi a fare il proprio mestiere, quello cioè di organizzare i fattori della produzione per svilupparsi ed affermarsi sui mercati, avrebbe corrotto un potere politico ad essa omogeneo, spartendosi il mercato fuori da ogni regola di concorrenza e lucrando indebiti profitti da scaricare sulla collettività.
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→ febbraio 18, 1993
Gli schemi interpretativi dei fatti di questo «anno terribile», della crisi che si è aperta il 17 febbraio 1992, sono andati, in progressione crescente, dalla corruzione individuale alla concussione ambientale, al finanziamento illegale dei partiti, al concetto di regime corruttore e corrotto.
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→ febbraio 15, 1993
È possibile una rifondazione senza rivoluzione? E’ possibile trovare, fuori da una prospettiva rivoluzionaria, la forza creativa delle soluzioni radicali, delle visioni utopiche, della sensazione esaltante ed unificante di star scrivendo un capitolo di storia?
In Italia anche quelli che, vent’anni fa, scandivano slogan sullo Stato borghese che «si abbatte e non si cambia» hanno acquisito, con la maturità, un maggior senso della realtà politica.
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→ febbraio 7, 1993
Quanto costa un ospedale, un’autostrada, una diga? Adesso si è preso coscienza della magnitudine del nostro debito pubblico: come si è creata questa montagna di debiti, a seguito di quali decisioni, prese da chi individualmente? Come fare ad evitare il ripetersi degli errori?
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→ gennaio 13, 1993
E così il finanziamento illegale dei partiti sarebbe stato giustificato dalla necessità di mantenere la stabilità democratica in un Paese come l’Italia, che si rappresenta, all’uopo; attraversato da un suo simbolico muro di Berlino. Desta perplessità già il constatare che l’avere assicurato all’Italia il libero svolgimento della vita democratica, si è accompagnato alla creazione dell’economia più «socialista» e statalista di tutto l’Occidente; e ad un ritardo, strutturale e culturale, nello sviluppo del mercato e delle forze sociali: quali meccanismi hanno cooperato a produrre questa contraddizione?
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