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→  luglio 5, 2011


Al Direttore.

“Nel Pdl è questione di centimetri” ha detto il neosegretario Alfano. Ironia, indiscrezione o doppia autolegittimazione?

→  giugno 14, 2011


Se è vero che il giulivo imbonitore sulla copertina dell’Economist ha “fottuto” un intero Paese, visto che dal 94 ad oggi o ha vinto o ci è andato vicino, è stato di sicuro un rapporto tra adulti consenzienti. Come è stato possibile tante volte con tante persone, contrariamente al noto adagio (che usa il raffinato “fool” invece del carnale “screw”)?
La televisione, è la spiegazione politically correct: con le sue televisioni Berlusconi ha creato gli elettori che l’avrebbero poi eletto.

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→  maggio 21, 2011


Che cosa deve fare un’azienda per essere in regola con la legge in tema di infortuni?

E’ un problema rilevante, sul piano giuridico e su quello economico, quello che la vicenda Thyssen pone, oltre alla commozione per un fatto così atroce, e alle polemiche per una sentenza così controversa.

La legge (art 2087 CC) che definisce l’obbligo a carico dell’imprenditore di garantire la sicurezza del lavoro é una norma «aperta»: l’obbligo si arricchisce via via di tutte le misure che la tecnologia offre e l’esperienza suggerisce, facendo riferimento allo standard più elevato praticato in un Paese dell’Unione, come ora precisa la norma comunitaria.

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→  maggio 6, 2011


Gli islamisti di Gaza avevano bisogno del Mozart di Barenboim?

Lettera al direttore

Daniel Barenboim non è stato il primo ad eseguire musiche di Wagner in Israele dopo la guerra. Vent’anni prima di lui, nel 1981, fu Zubin Mehta e eseguire a sorpresa brani dal Tristano e Isotta: non accadeva, in terra di Israele, dal 1938, con Toscanini sul podio. E’ in contraddizione chi da un lato chiede di non bandire la musica di Wagner per l’uso ideologico che ne fece il Terzo Reich e dall’altro usa egli stesso la musica a fini ideologici: come ha fatto Barenboim a Gaza.

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→  aprile 28, 2011


Lettera di Maurizio Crippa al direttore
La testa di Fiat resta a Torino, la testa di Parmalat resta a Parma. E’ il culo, che lo diamo un po’ all’estero.
Maurizio Crippa


Replica di Franco Debenedetti
A Maurizio Crippa vorrei ricordare che a contare non è dove restano le teste di Fiat e Parmalat, ma in che verso guardano per trovare il loro piacere. Quelli che hanno dietro, mi pare, sono sindacati e politici.

→  aprile 15, 2011


La crescita risolve i problemi di bilancio. Ma le politiche per la crescita non hanno un beneficiario diretto. Per questo i politici preferiscono politiche che avvantaggiano interessi organizzati, o che suscitano emozioni, o che hanno visibilità. La ricetta per la crescita invece molto sovente consiste, più che nelle cose da fare, in quelle da non fare.

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